Nella primavera del 2007 la maggioranza dei soci del Gruppo Speleologico Grottaferrata decreta il suo scioglimento.
Gli “orfani” di quel sodalizio fondano quindi due differenti associazioni speleologiche; una di queste è il
Gruppo Grotte Castelli Romani, nato con l’obiettivo di esplorare, documentare, studiare e pubblicare i fenomeni carsici ipogei ed epigei nel territorio regionale e nazionale, nonchè promuovere e favorire la formazione di nuovi speleologi.
Intento comune e fortemente condiviso dei soci fondatori è stato quello di tracciare un percorso di ricerca avente come obiettivo imprescindibile la pubblicazione dei dati raccolti, nella convinzione che solo in questa maniera la speleologia possa crescere, contribuendo allo sviluppo di altre discipline ad essa collegate, e rivendicare un'utilità sociale che travalichi la semplice componente ricreativa di coloro che la praticano.
Gran parte dell'attività associativa, nel corso degli anni, è stata, quindi, dedicata all'esplorazione ed alla documentazione delle cavità naturali, che, dalla nascita dell’associazione all’anno 2013, conta ben 110 grotte esplorate, rilevate, accatastate e pubblicate in due quaderni: “Monti Aurunci occidentali. Ricerche speleologiche 2007/2009, Quaderno del Gruppo Grotte Castelli Romani, I 2010” e “Le grotte dei Monti Aurunci. Vol I, Il territorio della XVII Comunità Montana, Quaderno del Gruppo Grotte Castelli Romani, II 2013”.
Oltre, ed insieme alla ricerca ed esplorazione, è stata portata avanti anche l'attività didattica, sia attraverso corsi, organizzati negli anni 2009, 2010 e 2011, sia attraverso l'ingresso di nuovi soci praticanti, arrivati numerosi ad affiancare e dare nuovo fiato e nuove speranze al gruppo storico già abbastanza attivo.
Il GGCR conta oggi la presenza di oltre 20 soci che vanno dal più anziano 60enne, al più giovane 20enne.
L’attività del gruppo si è svolta prevalentemente nel massiccio dei Monti Aurunci: dapprima con l’esplorazione costante e sistematica della Grava dei Serini, della Grotta della Falange Armata (-120m) e dell’Abisso della Diaspora (-90m) nel territorio di Esperia (FR); quindi con l’esplorazione di numerosissime cavità nei territori di Formia e Spigno Saturnia, dove si organizzano annualmente campi estivi, e dove sono in corso d’esplorazione la Grotta Pandora (-330m), l’Abisso Innominato (-200m), il Pozzo Dal nulla (-95m) e la grotta Majin Bu (-85m circa), per citare solo le principali.