Il
Gruppo Speleologico Ciociaro nasce nel 1977 per iniziativa del Prof. Mario Catullo che, insieme a pochi altri interessati, inizia una serie di limitate esplorazioni.
E’ solo nell'anno successivo che, con l'aumento degli iscritti in gran parte provenienti da scuole superiori dove il Prof. Catullo insegna, le attività subiscono un notevole impulso.
Vengono esplorate una serie di cavità ad andamento prevalentemente orizzontale e, per quelle con andamento verticale, vengono effettuate le prime esperienze di discesa con l’ausilio di scalette di alluminio con sicura su corda, il tutto integrato con le prime esperienze di ripresa fotografica ipogea.
Già nel 1979 viene organizzato il primo campo speleologico nella Valle dell'Inferno (Monti Ernici) allo scopo di esplorare una serie di cavità segnalate nella zona.
Tuttavia l’esplorazione di grotte verticali rappresenta il vero salto di qualità per ogni organizzazione speleologica e presto ci si rende conto che le scalette con il loro peso, i costi e le problematiche logistiche relative, non consentono di raggiungere risultati di rilievo.
Ed è in relazione a ciò, che nei primi anni ottanta alcuni dei Soci del Gruppo frequentano uno dei primissimi corsi di progressione su sola corda, tecnica che viene utilizzata ancora oggi, presso il Gruppo Speleologico C.A.I. di Perugia.
Tali tecniche consentono agli speleologi, equipaggiati di corde di lunghezza anche di centinaia di metri del diametro di 9 millimetri e dotati di sistemi di bloccaggio e discesa di derivazione alpinistica modificate opportunamente sistemate su apposite imbracature, di portare a termine esplorazioni a profondità notevoli in abissi verticali.
Queste ultime tecniche vengono rapidamente diffuse all'interno del Gruppo consentendo un notevole aumento dell’efficienza e dell’interesse nell'attività esplorativa in cavità fino ad allora sconosciute.
Alla luce del nuovo interesse suscitato in quegli anni dalla speleologia, che oltre ad essere vista con fini esplorativi viene anche considerata un’attività sportiva, viene organizzato nel 1981 il 1° Corso di Speleologia del Gruppo Speleologico Ciociaro di Frosinone.
E’ il periodo delle prime importanti esplorazioni di grotte di notevole sviluppo ed interesse nel comprensorio della Provincia di Frosinone, a cui seguiranno le prime esperienze al di fuori della provincia; alcuni Soci visitano "a fondo" anche alcuni abissi il cui nome è famoso nell’ambiente speleologico come Monte Cucco (Toscana) e Pozzo della Neve nel Matese.
Si hanno i primi contatti con vari Gruppi Speleologici di Roma che segneranno positivamente l'evoluzione tecnica ed esplorativa del Gruppo e che condurranno all'ingresso nel Corpo Nazionale del Soccorso Alpino delegazione Speleologica di alcuni degli elementi del Gruppo stesso, ciò a sottolineare la notevole preparazione tecnica raggiunta.
Nel 1982 il Gruppo Speleologico Ciociaro entra a far parte ai pieno titolo del C.A.I. assumendo la denominazione attuale.
Nel periodo successivo una serie di esercitazioni alla comoda dolina di Pozzo d’Antullo (Collepardo) e su pareti limitrofe si alternano all’esplorazione di abissi quali la Vettica, Pozzo Mugliera, Monte la Trave e gli Abissi della Ciauchella e Consolini.
Per i neofiti continuano ad essere organizzati, con cadenza quasi annuale, corsi di speleologia con escursioni finali tipicamente effettuate in grotte relativamente semplici quali la Zi Checca e Pastena.
Oltre alla ormai normale attività esplorativa e di esercitazione sia interna al Gruppo che con il C.N.S.A.S. vengono organizzati, nel periodi estivi, campi della durata di almeno 5 giorni per consentire l’esplorazione dei più interessanti abissi della Regione.
Negli anni successivi l’attenzione del Gruppo si sposta verso i vicini monti Ernici ed in particolare le Zone di Campoli Appennino e Settefrati e, nel periodo estivo, viene organizzato un campo nei pressi dell'Abisso Vermicano il cui fondo (-400m) viene raggiunto nel corso di varie punte.
Nello stesso periodo, in concomitanza con un lasso di tempo particolarmente poco piovoso, viene esplorata la Grotta dell’Inferniglio (Subiaco) ambiente tipicamente visitabile solo attraverso tecniche subacquee, visto che la grotta altro non è che la parte terminale di un fiume sotterraneo.
La presenza di ulteriori sifoni, oltre quelli bypassati, stimola alcuni Soci subacquei ad intraprendere una serie di iniziative volte all'acquisizione della necessaria preparazione per affrontare l’esplorazione di ambienti allagati.
Oltre lo stesso Inferniglio vengono esplorate una serie di grotte marine tra il Circeo e Sperlonga, la Risorgenza di Capodacqua (Amaseno) e La Foce (Trevi nel Lazio) e vengono inoltre esplorate alcune importanti grotte subacquee nel nord Italia.
Il Gruppo Speleologico Ciociaro, negli anni successivi, si trova a collaborare con varie Comunità Montane, con la Croce Rossa Italiana per un corso di formazione ai suoi pionieri, con la Protezione Civile della Prefettura di Frosinone e con il Comune di Patrica, interessato alla realizzazione di un catasto delle cavità presenti nel territorio di competenza oltre a incontri con la cittadinanza che ha avuto modo di vedere, fotograficamente, anche la parte più “nascosta” del suo territorio.
Di particolare interesse sono state inoltre le collaborazioni con il Consorzio per la Valorizzazione delle Grotte di Pastena e Collepardo.
In particolare a Collepardo si è tenuta “Lucifero ‘96” manifestazione di cultura speleologica ricca di stand con foto, attrezzature, curiosità e serate a tema speleologico, filmati e dibattiti ai quali hanno partecipato un totale di 1500 visitatori.
Durante il periodo scolastico vengono tenute, presso le Scuole Medie e Superiori, una serie di proiezioni di diapositive a tema di cui la più importante è stata senza dubbio una proiezione delle immagini scattate dal Circolo Speleologico Romano e dall’organizzazione “La Venta” nel corso della spedizione in Messico denominata "Malpaso ‘96".
Un’altra interessante esperienza del Gruppo è stata la collaborazione con uno studio di architettura per lo studio complessivo speleologico dell’area limitrofa al lago di Canterno (Fiuggi).
Tali attività non hanno impedito ai Soci del Gruppo di svolgere attività squisitamente esplorativa quali la ripetizione dell'Abisso Consolini (Carpineto Romano), l'esplorazione della Grotta degli Urli (Guarcino) e cavità come il Catauso (Sonnino), i Serini (Esperia), il Pisciarello (Supino) ed il Vermicano (Guarcino) oltre ad i primi approcci con alcune realtà di speleologia urbana a Ferentino.
Nell’ultimo decennio l’attività è stata prevalentemente esplorativa: sono stati effettuati lavori in territorio di Arpino (Buco Marcello e Zompa lo Zoppo in collaborazione con il GS Guidonia Montecelio), Pastena-Falvaterra (Abisso El Nino, Ouso del cacciatore, Buca del Santo Bevitore, Grotta dell’Arcobaleno).
Nel corso di un’esplorazione alla Grotta del Calvo (Vallecorsa) sono stati rinvenuti due palchi di stambecco, risalenti all’età dell’ultima glaciazione (10-12 mila anni fa) e ora custoditi nel Museo Paleontologico di Pofi.
Inoltre è ripresa molto attivamente l’attività speleo subacquea del socio Giancarlo Spaziani (gispa).
Negli ultimi anni è diventata più solida la collaborazione con il Circolo Speleologico Romano con il quale sono proseguite le ricerche in zona Capo Cosa e le esplorazioni interne alla Grotta Verdecchia, Pozzo del Millennio e Pozzo Capodanno (Guarcino).
Nel contempo il Gruppo ha realizzato una serie di articoli che sono stati pubblicati su documenti e riviste a tiratura nazionale quali “SPELEOLOGIA” della Società Speleologica Italiana N.37; “NOTIZIARIO dello Speleo Club Roma” N. 11, 12 e 16; “SUB” numeri relativi a Agosto/Settembre 1999, Giugno 2003, Novembre 2003, Marzo 2005 ed infine “IL SUBACQUEO” nei mesi di Agosto 2000, Settembre 2002, Settembre 2006.