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La Federazione Speleologica del Lazio è un’organizzazione fondata a Roma il 17 dicembre 1994.
Scopo Principale della FSL è la tutela e la valorizzazione dell’ambiente naturale con particolare riferimento alle aree carsiche di superficie e sotterranee.
Tra le sue diverse iniziative, la FSL promuove, la divulgazione della speleologia come libera attività di esplorazione e ricerca nelle zone carsiche della regione Lazio e la diffusione di una didattica ambientale volta alla conoscenza e al rispetto dei fenomeni carsici.

Cosa facciamo

I gruppi federati organizzano annualmente corsi di introduzione alla speleologia.
La Federazione Speleologica del Lazio aggiorna e conserva il Catasto Regionale delle Grotte e delle Aree Carsiche, il quale contiene una completa documentazione su tutte le grotte conosciute e censite nel Lazio, al momento più di 1900.
Le informazioni raccolte in questi archivi sono il risultato di esplorazioni e rilevamenti effettuati dagli speleologi nel corso di decenni in modo del tutto volontaristico, e rappresentano un patrimonio di conoscenza del territorio di inestimabile valore, soprattutto in considerazione di iniziative rivolte alla salvaguardia dell’ambiente carsico e alla protezione dei delicati bacini acquiferi che riforniscono di acqua potabile gran parte della nostra regione.
Progetti di tutela ambientale, integrati in un contesto di sviluppo sostenibile, non possono prescindere da una conoscenza approfondita dell’assetto idrografico e idrogeologico del territorio su cui s’intende operare.
Il fascino dell’esplorazione è sicuramente il principale motivo di attrazione verso questa particolare attività, sebbene a questo si affianchino anche interessi di carattere scientifico, culturale e ambientale.
Le grotte possono rivelarsi di fondamentale importanza, per quanto riguarda eventuali modificazioni ambientali e geomorfologiche del territorio sovrastante, e richiedono studi di natura tipicamente multidisciplinari ai quali gli speleologi possono dare un contributo determinante.

Gruppi federati

Le ultimissime notizie

  • Si inizia il 7 Novembre 2024Per informazioni e iscrizioni: Gruppo Grotte Castelli Romani Tutti i Giovedì dalle ore 21.00 in via Cola di Rienzo, 48 – Marino (Rm) oppure: speleo.ggcr@gmail.com – WhatsApp: 3703693167 – www.ggcr.org…
  • L’Aria e l’Acqua: scultori delle grotte Dal 19 al 20 Ottobre 2024 avrà luogo nel Teatro Manlio nel Comune di MaglianoSabina, il X Convegno della Federazione Speleologica del Lazio, dal titolo:“L’Acqua e l’Aria: scultori delle grotte”Il dibattito verterà su come il cambiamento climatico e il riscaldamento globale agiscanegativamente nell’ ambiente ipogeo in particolare su due elementi principali: l’Acqua e l’AriaDivulgare e far conoscere l’importanza della biodiversità sotterranea e come influenzidirettamente la nostra vita quotidiana è un obbligo di ogni speleologo, studioso e ricercatoreattraverso la presentazione dell’attività esplorativa, di ricerca e studio scientifico con i dati adoggi ottenutiNel corso del convegno si cercherà di coinvolgere la popolazione locale e il Comune stessoa sviluppare una maggiore coscienza per la salvaguardia del territorio carsico e nonL’invito è rivolto oltre gruppi affiliati alla Federazione Speleologica del Lazio, a tutti glispeleologi singoli, …
  • Sabato 7 settembre 2024 i gruppi Shaka Zulu club Subiaco,il CAI sez Colleferro e ASD svalvolati in to the wild, organizzeranno sotto l’egida delL’Ente Parco Naturale Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi, la bonifica dei rifiuti presso l’inghiottitoio carso della chiavica seconda di Zi CHecca in Località campo Soriano…
  • Il Parco Naturale dei Monti Aurunci, in collaborazione con il Gruppo Grotte Castelli Romani e la Sezione CAI di Esperia FR, organizza un evento dedicato alla speleologia e al carsismo nell’ambito della rassegna “Estate 2024, Vivi i parchi del Lazio”. L’evento, che si terrà il 7 e 8 settembre 2024, offrirà ai partecipanti l’opportunità di esplorare il patrimonio sotterraneo dei Monti Aurunci attraverso una serie di attività informative e pratiche. L’iniziativa prenderà il via sabato 7 settembre con una conferenza pubblica presso il Museo del Carsismo di Palazzo Spinelli a Esperia FR. A partire dalle 16:30, esperti del settore condivideranno le loro ricerche e conoscenze sui Monti Aurunci. Dopo i saluti del commissario Fiorello Casale e del Direttore Giorgio De Marchis, Andrea Cesaretti presenterà 80 anni di esplorazioni speleologiche, mentre Simone Galli guiderà i presenti alla scoperta dei misteri delle grotte. Altri interventi riguarderanno la toponomastica speleologica, gli …

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Carsismo

Il 25% del territorio regionale è costituito da rocce carbonatiche, per una superficie totale di 4300 km2. Le aree di maggior interesse speleologico sono le dorsali dei Monti Lepini, Ausoni, Aurunci, Simbruini ed Ernici. I grandi acquiferi carsici racchiudono le risorse idriche vitali per la regione; sorgenti fra le più copiose d’Italia drenano i massicci calcarei: Peschiera (18 m3/s) ai piedi del M. Nuria e Acqua Marcia (5,4 m3/s) alla base dei M. Simbruini alimentano gli acquedotti della capitale. Le acque carsiche sono normalmente di ottima qualità (potabili senza la necessità di trattamenti particolari), tuttavia sul bordo delle catene più occidentali le acque si miscelano con i gas e le acque idrotermali profonde che risalgono lungo importanti faglie.

All’interno dell’Appennino le forme superficiali più tipiche sono i campi carsici, resti di antichi reticoli idrografici spaccati dal sollevamento della catena montuosa e oggi bacini chiusi all’interno dei quali le acque piovane si infiltrano attraverso doline e “lapiez”. Nelle aree interne dei massicci calcarei si trovano centinaia di grotte formate da pozzi impostati su fratture cui si alternano strette gallerie che si snodano a meandri. Le acque che scorrono sui depositi impermeabili delle valli della regione possono essere inghiottite al contatto con i versanti calcarei: si formano così grandi gallerie sotterranee percorse da impetuosi torrenti.

Nel Lazio sono note grotte percorse da acque sulfuree, o il cui passaggio nel passato è testimoniato da depositi di gesso o forme di corrosione particolari. Cavità si aprono anche nei conglomerati, che si estendono su 100 km2, in particolare nell’area fra Arpino e Santopadre ad Est del Fiume Liri, e nel travertino, la cui estensione complessiva è di circa 150 Km2. In questi ultimi si sviluppano circa 110 grotte, per complessivi 5 Km di sviluppo. Per maggiori informazioni è possibile consultare: Mecchia G., Mecchia M., Piro M. e Barbati M. (2003). Le grotte del Lazio. I fenomeni carsici, elementi della geodiversità. Regione Lazio, Assessorato all’Ambiente, Dipartimento Territorio, Direzione Ambiente e Protezione Civile, Agenzia Regionale Parchi ( scaricabile in formato PDF anche presso questo sito).