Numero Catasto
LA967
Provincia
Rieti
Comune
Montebuono
Località
PONTE DEL PRETARO; MONTE COSCE
Nome
BUCO DEL PRETARO
Altro nome
Bucu du freddu
Sistema Coordinate
WGS84
Strumento Misura
approssimate
Data Misura
2016-01-01
UTM [Lat(N), Lon(E), Fuso]
4694287, 301365, 33
Gradi Dec. [Lat(N), Lon(E)]
42.375487, 12.587367
Quota s.l.m.
0
Sviluppo planimetrico
0
Sviluppo spaziale
432
Data misura
2019-07-31
Dislivello Neg.
41
Dislivello Pos.
6
Dislivello Tot.
47
Data prima esplorazione
1983-01-01
Gruppi prima esplorazione
Gruppo Speleologico Utec Narni
Descrizione
NonPresente
Note
fonte
Le grotte del Lazio - I fenomeni carsici elementi della geodiversita - Edizioni ARP 2003 - G. Mecchia, M. Mecchia, M. Piro, M. Barbati
data
2003-01-01
itinerario
Da Montebuono si prende la S.P. per Magliano Sabina fino al Pontedel Pretaro (1,3 km). Appena superato il ponte si vede sulla destra dellastrada l'ingresso, un foro alla base della parete chiuso da un cancello.L'accesso e' regolamentato dal Comune, consigliabile la visita “guidata",con l'accompagnamento del Gruppo Speleologico Utec Narni, anche perl'andamento labirintico della grotta.
descrizione
Alla base della parete verticale si trova l'ingresso, allargatoartificialmente, costituito da un foro di sezione circolare di 70 cm didiametro. Ci si infila nel pertugio calandosi in una saletta, si prosegue ladiscesa nella condotta forzata superando un primo passaggio basso (40cm) con soffitto tondeggiante e base detritico-terrosa pianeggiante, poi lacondotta scende ripidamente, con allargamenti e abbassamenti della volta.Dopo 6 m il cunicolo si biforca (punto 3): a destra una stretta fessura indiscesa porta al ramo “Agili" (descritto piu' avanti), mentre a sinistra siprosegue per la “Via Vecchia".Ancora 2-3 m di discesa e l'ambiente di allarga (punto 4) e lungo ungiunto di strato inclinato si sviluppa una serie di cunicoli: quelli in alto lungoil piano (“Labirinto di Patroclo"), cioe' a destra, portano verso l'ingressodel ramo “del Guerriero" e verso il punto piu' alto della grotta (quota +6),mentre tenendosi in basso presso la parete di sinistra si prosegue per la“Via Vecchia".Tutta la grotta e' costituita da una fitta rete di condotti con sezionicircolari o ellittiche allungate lungo piani di discontinuita'. Le condotte sonoimpostate in sistemi di fratture immergenti verso 50d-70d con inclinazionedi 40d-65d (sistema prevalente nella “Via Vecchia") e immergenti di 60dverso 330d-340d (nel ramo “del Guerriero"), e lungo gli strati, inclinati di30-65d verso 210-250d. Si tratta spesso di condotte forzate di dimensionilimitate (in genere con diametro inferiore al metro). Le condotte siintersecano formando un reticolo labirintico, con andamento per lo piu'“a scivolo", lungo la massima pendenza delle superfici di discontinuita'.Trovare la strada giusta in questo labirinto non e' facile e richiede moltotempo, se non si e' accompagnati da una “guida".“VIA VECCHIA"Una quindicina di metri piu' avanti del punto 4, si aggira e si scende unpozzetto scivolando sul piano inclinato dello strato: il pozzetto “Barbablu'"ampio 1x2 m e profondo 4 m, arrampicabile. Alla base si prosegue nellaspaccatura e, tenendosi in alto presso la volta, si raggiunge dopo pochimetri una condotta pianeggiante. Subito si aprono alcuni tubi ellittici ascivolo (“1d Toboga", punto 16), impostati sulla frattura inclinata di 50dverso 60d e profondi 9 m: uno misura 40x60 cm ed e' una bella ed inusualediscesa per gravita', un secondo e' piu' ampio (20x120 cm) e puo' esseresceso piu' comodamente, con l'aiuto della corda fissa.Alla base del 1d Toboga si entra in una condotta forzata (diametro 70cm) a sinistra (Nord) che immette immediatamente nel “2d Toboga", simileal primo, profondo 5 m, con una corda che facilita la discesa (e soprattuttola salita, data la presenza di fango).Alla base bisogna scoprire, con l'indispensabile buona sorte, ilpassaggio giusto in un intricato sistema di condotte ricche di concrezionicoralloidi, evitando un ripido scivolo (profondo 11 m, porta al ramo “delCervo"), e dopo una decina di metri si raggiunge un incrocio individuabiledalla scritta “22" sulla parete (punto 25 del nostro rilievo). In questo trattosi notano sulle pareti le scritte in carboncino: “uscita" e “plus ultra", scritteal contrario e risalenti ad una epoca sconosciuta (cioe' sono state trovategia' dai “primi" esploratori della grotta), la scritta “uscita" non e' direttaverso l'ingresso attuale (che, d'altra parte, era impercorribile ed e' statoaperto artificialmente), e dimostra l'antica esistenza di un altro ingresso,tuttora ignoto.Si prosegue in una spaccatura orientata a NW, che dopo pochi metridiventa piu' ampia (larga 1,5 m, alta anche 3 m), impostata lungo lo stratoinclinato. Dopo meno di 10 m si nota una fessura verticale a destra (chein breve chiude), poi si raggiunge una particolare forma di erosione nellaroccia (“l'onda"), si risale e dopo una decina di metri si sbuca in una salettaalta 2 m, ampia 2x10 m (punto 29), a quota -34.All'estremita' SW (a sinistra entrando nella saletta dal cunicolo) parteun altro cunicolo che dopo 3-4 m sale in un camino alto 8 m, che iniziacon una stretta fessura (30 cm) a forte inclinazione, poi la sezione divienetondeggiante (diametro 50 cm) e verticalmente si sbuca in una sala.La sala “UTEC" (punti 32-33) e' l'ambiente piu' grande della grotta,ampia 5x10 m e alta 4-5 m. La volta e' costituita da numerose cupole(che caratterizzano molte parti della grotta), le pareti sono “porose"(interamente alterate, come ovunque nella grotta) e si trovano piccole croste bianche di gesso, il pavimento e' fangoso e in leggera discesa.Per raggiungere il punto piu' lontano dall'ingresso (il “fondo", -41), sisale nel punto piu' alto della sala, per percorrere poi un breve cunicolo finoall'ampio scivolo finale, dove si cammina su una superficie di strato.RAMO “DEL GUERRIERO"Per entrare nel ramo del Guerriero, dal punto 4 si sale nella condottatenendosi presso la parete di destra fino a raggiungere un passaggiobasso: alla base della paretina (punto 8) si apre uno stretto cunicoloterroso in forte discesa (alto 40 cm e largo 60 cm), che dopo 5-6 mtermina in una condotta quasi orizzontale (diametro 50 cm) che immettein un secondo tratto ripido fino alla sala “del Guerriero" (punto 41), larga2 m e alta poco di piu', con cupole sulla volta e concrezioni coralloidi. Sulladestra inizia un piccolo cunicolo orizzontale (ramo “Agili") che riporta alpunto 3, vicino all'ingresso della grotta.A sinistra, invece, si scende in un reticolo di condotte quasi verticali,scegliendo la piu' grande (diametro inferiore al metro), superando undislivello di 8 m fino ad uno slargo (punto 43).Se, invece di proseguire la discesa, si prende la diramazione in salitalungo gli strati, dopo 4-5 m si raggiunge la saletta dell'"Arpa Celtica" (cosi'chiamata per una caratteristica concrezione a velo), ampia 2 m e alta 1,7m, con belle concrezioni calcitiche bianche, cupole sulla volta e pavimentopiatto.Ritornati al punto 43, si riprende con la discesa di un tratto verticale,il pozzo “Fabau", armato con corda e scale ma arrampicabile, profondo 5m.Si prosegue la discesa della condotta incontrando un livello argillososcuro, da qui in avanti la grotta e' fangosissima. A sinistra della condottaparte una breve diramazione (“Black Out"), il cunicolo principale e'attraversato da una forte corrente d'aria.Si scende ancora qualche metro nella frattura inclinata di 65dverso 340d arrivando sopra un salto profondo 12 m (pozzo “D'Avolha",punto 46), da scendere con la corda, alla base (che rappresenta il puntoprobabilmente piu' profondo della grotta, circa -40, ma manca un brevetratto di rilievo) la fessura e' impercorribile.Invece di scendere il pozzo D'Avolha, lo si puo' scavalcare allasommita', verso destra, entrando con una piccola condotta nella “regioneHimalayana".Si salgono 8 m (corda, ma arrampicabile) lungo lo strato a forteinclinazione (50-60d) fino ad una saletta fangosissima (punto 48). Da quie' possibile continuare la salita (corda) per una quindicina di metri fino al“Trivio" (punto 50, quota -6), dove si incrocia una fessura percorribile inorizzontale per una ventina di metri verso destra (NW) e per una decina dimetri verso sinistra fino al pozzo “a Sabbia".Dalla saletta del punto 48 si puo' anche scendere attraverso duecondotte che si ricollegano piu' in basso, impostate sulla frattura inclinata di60d verso 330d, raggiungendo un tratto verticale, profondo circa 20 m, aldi sotto del quale la fessura diviene impercorribile.RAMO AGILIInizia dal punto 3 con una stretta fessura verticale profonda 3 m, poiuna breve piccola condotta porta ad una strettoia orizzontale (“la GrandeFuga"), subito seguita da una seconda strettoia orizzontale nella quale sistriscia su terriccio, per riemergere dopo alcuni metri in una condotta einfine raggiungere la sala “del Guerriero" (punto 41).IDROLOGIA E CORRENTI D'ARIANella grotta lo stillicidio e' molto scarso e non sono noti scorrimentid'acqua nemmeno nei periodi piovosi. In una visita effettuata a fine maggiosi avvertiva una modesta corrente d'aria in uscita dall'ingresso, correntesensibile anche all'interno e diretta verso l'ingresso noto, sia nella “ViaVecchia" che nel ramo “del Guerriero". All'ingresso la corrente d'ariadovrebbe soffiare verso l'esterno in estate e verso l'interno in inverno(NINI, 1988).
Rilievi presenti in Catasto. Fare richiesta alla Federazione per consultarli.
Foto non presenti.