Numero Catasto
LA925
Provincia
Rieti
Comune
Castelnuovo di Farfa
Località
LOC. CORNAZZANO; VALLE DEL TORRENTE FARFA
Nome
GROTTA SCURA INGHIOTTITOIO
Altro nome
Sistema Coordinate
WGS84
Strumento Misura
approssimate
Data Misura
2016-01-01
UTM [Lat(N), Lon(E), Fuso]
4678980, 314706, 33
Gradi Dec. [Lat(N), Lon(E)]
42.24103, 12.754187
Quota s.l.m.
0
Sviluppo planimetrico
355
Sviluppo spaziale
378
Data misura
2019-07-31
Dislivello Neg.
30
Dislivello Pos.
0
Dislivello Tot.
30
Data prima esplorazione
1963-01-01
Gruppi prima esplorazione
Speleo Club Roma
Descrizione
NonPresente
Note
congiunta alle 2007 La (risorgenza) e 2008 La (ingresso fossile)
fonte
Le grotte del Lazio - I fenomeni carsici elementi della geodiversita - Edizioni ARP 2003 - G. Mecchia, M. Mecchia, M. Piro, M. Barbati
data
2003-01-01
itinerario
Da Castenuovo di Farfa si prende la S.P. Mirtense in direzione Poggio Nativo, appena usciti dalpaese si svolta a sinistra in una stradina in forte discesa, prima asfaltata e poi bianca. Al primo biviodopo 400 m si svolta a sinistra, quindi la strada costeggia la depressione denominata Cornazzano.Al successivo bivio, dopo 1 km, si svolta a destra, quindi si lascia la macchina presso un terzo biviocon una carrareccia in discesa. L'inghiottitoio si apre nel prato a destra della strada, un sentierinocosteggia la grande dolina di ingresso e conduce ad un cancelletto chiuso ma aggirabile, con unascala in ferro si scende nell'antro di ingresso, sistemato artificialmente. Per raggiungere l'ingresso delramo fossile (terzo ingresso) si percorre la carrareccia che parte dal bivio per 50 m e, superata una“tagliata", si prende un sentiero a sinistra. Dopo circa 50 m si scende verso destra per pochi metri unripido scivolo fra gli alberi, su tracce di sentiero (e' utile una corda per aiutarsi), arrivando all'ingresso,un foro aperto artificialmente alla base di una paretina di 2 m (10 minuti di cammino). Per arrivareall'ingresso inferiore (secondo ingresso) si prosegue invece per la carrareccia per altri 100 m, poi lasi abbandona e si segue un sentiero in leggera discesa a sinistra per 100-150 m, arrivando in breveall'ampio portale della risorgenza (15 minuti di cammino).
descrizione
Si tratta di una grotta di attraversamento che drena l'acqua della conca di Cornazzano, unbacino chiuso di 0,7 km 2 .La profonda incisione del solco torrentizio scende nell'antro di ingresso (la “Caverna dellePisoliti"), di grandi dimensioni (larga 15 m e lunga una quarantina), la cui volta, alta circa 3 m, e'solcata da un grande canale di volta e da alcune cupole di evorsione. Il pavimento, pianeggiante,mostra i segni di rimaneggiamento antropico. Si scende nell'antro tramite una scaletta in ferro fissataalla roccia. Al termine della sala, un pozzetto di 6 m (punto C) immette in una galleria a forra conandamento meandriforme larga mediamente 1-2 m, alta da 5 a 10 m, che prosegue con piccoli gradinie pozze d'acqua per circa 100 m in direzione ovest seguendo due sistemi di fratture ortogonali,orientate NE-SW e NW-SE. La galleria sbuca in un grande ambiente (sala “Sabina 88", punto H), largacirca 5 m e lunga una ventina, qui la grotta ha un netto cambiamento di direzione e piega verso NE.Dal fondo dalla sala, un'ampia galleria lunga una ventina di metri (punti I-L), con il fondo copertoda argilla e massi di crollo, conduce ad un nuovo ambiente di crollo di 15 m di larghezza, occupato da pozze e laghetti, con un canale di volta sul soffitto, che comunica con l'esterno tramite un grandeportale, l'"Antro del Cavallo", formatosi a causa dell'arretramento per erosione delle pareti esterne, iltorrente che esce dalla grotta si getta nel torrente Farfa, 60 m piu' in basso.Dalla sala “Sabina 88" e' anche possibile, tramite un passaggio laterale fra grandi massi di crollo(punto O), accedere alla sala “Francesco Orofino" del ramo fossile.Un terzo ingresso e' stato aperto artificialmente, si tratta di uno stretto pertugio in discesa cheimmette in un cunicolo pianeggiante largo 1 m e alto circa mezzo metro, lungo una decina di metri,al termine del quale il passaggio e' sbarrato da una porta in ferro posizionata dalla SovrintendenzaArcheologica. Al di la' della porta si entra nella grande sala “Francesco Orofino" (23x13 m, altezza5 m) con la volta molto concrezionata e con il pavimento reso pianeggiante da un riempimento disedimenti argillosi di notevole spessore. In fondo al salone sono ben visibili le trincee scavate dagliarcheologi. In alto a sinistra (punto N), salendo in arrampicata una fessura per una decina di metri, sientra nel ramo “del Tiramisu'", costituito da una galleria molto fangosa e ben concrezionata lunga circa80 m, larga poco piu' di 1 m e alta fino a 5 m. Al termine della sala (punto O) si incontra invece l'iniziodi una profonda forra: scendendo sul fondo con un salto di 7 m e superando uno stretto passaggio sitorna alla sala “Sabina 88" del ramo inferiore, traversando invece in quota per una ventina di metri sientra nella sala “dell'Eccentrica", del diametro di una decina di metri, chiusa da una grande frana.La grotta e' attiva ed e' percorsa da un torrente stagionale il cui livello, in caso di piogge intense,puo' raggiungere l'altezza di 3 m nel tratto a meandri (punti C-G).Negli ambienti piu' grandi e comunicanti con l'esterno come l'"Antro del Cavallo", la “Cavernadelle Pisoliti" e la sala “Francesco Orofino", sono stati trovati numerosi reperti (selce, frammenti diosso e di ceramica) mescolati al sedimento che ricopre il fondo.
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