Numero Catasto
LA838
Provincia
Roma Capitale
Comune
Carpineto Romano
Località
Passo del Brigante
Nome
ABISSO MIGUEL ENRIQUEZ
Altro nome
Sistema Coordinate
WGS84
Strumento Misura
approssimate
Data Misura
2016-01-01
UTM [Lat(N), Lon(E), Fuso]
4603478, 341156, 33
Gradi Dec. [Lat(N), Lon(E)]
41.567207, 13.0949
Quota s.l.m.
0
Sviluppo planimetrico
435
Sviluppo spaziale
645
Data misura
2019-07-31
Dislivello Neg.
228
Dislivello Pos.
0
Dislivello Tot.
228
Data prima esplorazione
1971-11-01
Gruppi prima esplorazione
Speleo Club Roma
Descrizione
NonPresente
Note
fonte
Le grotte del Lazio - I fenomeni carsici elementi della geodiversita - Edizioni ARP 2003 - G. Mecchia, M. Mecchia, M. Piro, M. Barbati
data
2003-01-01
itinerario
Da Carpineto Romano si prende la strada per Pian delle Faggeta. Raggiunto il piano (5,4 km)sulla destra parte una strada prima asfaltata e poi bianca che, dopo la prima salita, prosegue conminore pendenza costeggiando il versante del Monte Semprevisa. Dopo circa 5,5 km (circa 1 kmprima della fine della strada), in corrispondenza di una piccola cava, si lascia la macchina. Si inizia asalire il ripido versante e poco sopra si intercetta un sentiero che porta in cresta. Raggiunta la crestasi prosegue verso la vetta del Monte Semprevisa fino al Passo del Brigante, riconoscibile per uncaratteristico picco. L'abisso si apre nella faggeta, a 130 m di distanza in direzione 75d dal passo, 50m piu' in basso. Nell'area circostante, entro un raggio di 30, m si aprono i sei pozzi del “Complesso diPasso dei Briganti" (30 minuti di cammino).
descrizione
L'ingresso e' un pozzo profondo 22 m, con una sezione di imbocco di piccole dimensioni (circa 50cm di diametro). La prima parte della grotta (fino a -90) e' impostata su una frattura diretta N-S/NNE-SSW, che da' luogo ad una successione di pozzi a fessura, piu' o meno ampliati a forme fusoidi (22, 17,9, 21 e 21 m), con la caratteristica presenza di pozzi paralleli che riconducono negli stessi ambienti.Il P22 e' stretto nella prima parte e ha andamento “a chiocciola". Alla base (punto 5) unostretto condotto, allargato artificialmente, lungo un paio di metri, immette su un terrazzino che siaffaccia nel secondo pozzo. Il P17 e' stretto e allungato lungo la frattura N-S. Alla base del successivoP9 si collegano piu' fusi, un foro di piccole dimensioni (punto 13) apre il successivo pozzo di 21 m,caratterizzato da stillicidio anche in estate.Dalla base del pozzo si puo' accedere a diversi fusi: a) un fuso alto 27 m risale fino a pocosopra la base del P9, b) due fusi formano pozzi paralleli discendenti, profondi rispettivamente 9 e13 m, non comunicanti, il P9 e' chiuso da un pavimento detritico, il P13 alla base prosegue con unostretto meandro che diviene in breve impraticabile, c) un paio di “oblo'" permettono l'accesso allabase di altrettanti fusi, nel secondo dei quali, di piccole dimensioni, un piccolo foro a 3 m di altezza haconsentito, dopo opera di disostruzione, di entrare in un'altra serie di fusi, allineati nelle direzioni ESE-WNW ed ENE-WSW, che caratterizzano anche tutto il resto della grotta (meandro). Questi fusi formanoun pozzo di 21 m con un grande terrazzo a meta'.Dalla base del P21 (punto 23) si scendono due pozzi in successione, profondi rispettivamente11 e 6 m, fino ad una saletta con arrivo d'acqua da sinistra. Da qui (punto 26) al fondo (punto 141)si percorre un meandro lungo circa 350 m, dalla morfologia tipica: spesso stretto, con pareti fangose,alto generalmente 5-7 m, intervallato da numerosi salti profondi 4-6 m, percorso da un torrentello diportata molto variabile in dipendenza delle piogge, con poche affluenze.Nella parte iniziale due strettoie, originariamente impraticabili, limitano il passaggio.Oltrepassate le strettoie, due piccoli fori permettono di entrare alla base (punto 40) di un fuso altoa perdita d'occhio. Il meandro prosegue con allargamenti e restringimenti, piuttosto monotono, finoalla frana terminale (punto 141). Nel tratto iniziale si scendono numerosi salti (6, 5, 4, 7 e 6 m). Allabase dell'ultimo la via si biforca: salendo a sinistra si prosegue per la via piu' comoda, mentre drittosi segue la via dell'acqua (non rilevata), un po' piu' stretta. Sul ramo sinistro (punto 69) si scende unP10 e si entra alla base di un fuso che sale per almeno una ventina di metri. Poco piu' avanti, in mezzoal meandro (qui largo fino a 3 m) e' poggiato un masso di piroclastite nera dalla forma caratteristica(“vaso nero"). Proseguendo si scende uno scivolo di 7 m alla cui base si ricollega la diramazioneattiva. Da qui al fondo (ultimi 200 m di sviluppo planimetrico) sono stati attrezzati con corda 6 salti (6,4, 4, 4, 7 e 4 m). In corrispondenza del terzo salto di 4 m confluisce un modesto affluente di destra.La grotta e' impercorribile oltre una frana a quota -228 (punto 141). La frana terminale e' posta a circa30 m dall'esterno, proprio in corrispondenza della strada.Sia all'imbocco che in tutta la grotta e' presente una forte corrente d'aria. D'estate la corrente e'diretta verso il fondo, d'inverno verso l'alto.Per quanto riguarda il regime idrico, nel periodo secco il meandro e' praticamente asciutto, mentrenel resto dell'anno e' percorso da un torrente con portata variabile in dipendenza delle piogge.
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