Numero Catasto
LA483
Provincia
Roma Capitale
Comune
Carpineto Romano
Località
PRATA DELLE RETIGHETA; MONTE LA CROCE; VALLE PERTI (RIO PISCIARELLO)
Nome
INGHIOTTITOIO PIAN DELL'ERDIGHETA
Altro nome
OUSO DI PRATA DELLE REDIGHETA
Sistema Coordinate
WGS84
Strumento Misura
approssimate
Data Misura
2016-01-01
UTM [Lat(N), Lon(E), Fuso]
4602271, 343122, 33
Gradi Dec. [Lat(N), Lon(E)]
41.556729, 13.118782
Quota s.l.m.
0
Sviluppo planimetrico
1500
Sviluppo spaziale
1763
Data misura
2019-07-31
Dislivello Neg.
350
Dislivello Pos.
0
Dislivello Tot.
350
Data prima esplorazione
1969-03-09
Gruppi prima esplorazione
Speleo Club Roma
Descrizione
NonPresente
Note
fonte
Le grotte del Lazio - I fenomeni carsici elementi della geodiversita - Edizioni ARP 2003 - G. Mecchia, M. Mecchia, M. Piro, M. Barbati
data
2003-01-01
itinerario
Da Carpineto Romano si prende la strada per Pian delle Faggeta. Raggiunto il piano (5,4 km),sulla destra parte una strada prima asfaltata e poi bianca che, dopo la prima salita, prosegue conminore pendenza costeggiando il versante del Monte Semprevisa. Dopo 3,4 km, appena superato untornante, si lascia la macchina in uno slargo (piccola cava). Sulla destra dello slargo parte un sentieroin ripida salita nel bosco, che raggiunge la cresta. Si prosegue lungo il sentiero in cresta (verso SW)fino a raggiungere un ampio pianoro (Pian dell'Erdigheta) uscendo dal bosco. La grotta si apre in unodegli avvallamenti al centro del piano (30 minuti di cammino).
descrizione
I L RAMO “ VECCHIO ", DALL ' INGRESSO AL FONDO DI -53L'ingresso e' un antro largo quasi 4 m e alto 3 m, un solco entra nella grotta, alimentandola soloin occasione degli eventi piovosi piu' intensi. Sul pavimento sono accumulati grandi blocchi di stratocrollati. Dall'antro scende una breve galleria impostata sullo strato inclinato di 20d verso 30d, sulle cuipareti emergono fossili di rudiste.La galleria, lunga 10 m, stringe progressivamente e termina su un pozzetto dall'imboccaturalarga 1 m. Il salto, profondo 8 m, arrampicabile, porta in una saletta, in fondo alla quale sono possibilidue prosecuzioni: a destra si apre un pozzo con l'imbocco largo 50 cm, profondo 35 m (punto B),a sinistra si scende in arrampicata un saltino largo 0,5 m e profondo 2 m, sotto il quale si apre unpozzo di una trentina di metri, poco visibile (attenzione!), proseguendo dritto, invece, ci si affaccia in un ambiente piu' grande, si scende un altro saltino arrampicabile di 4 m, entrando in una sala.La sala, larga 3 m, ha un pavimento roccioso piatto, la volta e' alta una decina di metri.Nella sala si nota, subito a destra appena sceso il saltino, una bassa “finestrella" in parete.Infilandosi nel foro si arriva, dopo 5 m, alla base di un fuso, risalibile per 5 m fino a raggiungere unostretto cunicolo.Nella sala, sulla parete opposta al saltino, si trova una colata di concrezione fangosa bianca, alta6 m fino ad una stretta fessura. Sempre nella sala, a sinistra, si nota una specie di “porta" squadrata,sotto la quale un grande blocco di roccia e' appoggiato a terra e alla parete. Aggirando il blocco ci sitrova sopra un pozzo profondo una trentina di metri, per scendere piu' comodamente, si percorre unabreve fessura, larga 70 cm, fino ad affacciarsi alla sommita' del pozzo, in un posto piu' largo.Scesi i primi 4 m si atterra su una sella (punto D) lunga un paio di metri e larga 1,2 m, da qui e'possibile scendere due pozzi indipendenti, privi di collegamento al fondo: il pozzo di destra (ovest) eil pozzo di sinistra (est).Il pozzo di destra e' profondo 25 m (dalla sommita', cioe' da sopra il saltino di 4 m), e' un belpozzo formato da piu' arrivi d'acqua, con diametro medio di 3 m. Si atterra all'estremita' di una galleriaorizzontale, larga 2 m e lunga una quindicina di metri, con il pavimento completamente ricopertoda uno spesso accumulo di fango, la galleria, in realta', e' formata da tre fusi comunicanti alla base.A meta' galleria la volta si abbassa fino a 2 m e si entra alla base del secondo fuso, qui si trova unabreve diramazione a sinistra, lungo una frattura circa verticale orientata 170d (quasi perpendicolarealla galleria), che porta sotto un fuso che sale a perdita d'occhio. Tornati alla galleria, si osserva cheil secondo fuso e' molto alto (piu' di 20 m) con pareti rivestite di concrezione bianca, con un segno difango 2 m sopra la base della galleria, che sembra indicare un antico livello massimo di risalita delleacque in questo ambiente. La galleria si chiude con un terzo fuso, piu' piccolo, sotto il quale (punto E)si nota l'acqua di stillicidio defluire fra parete e fango. Tutta la galleria (e i fusi) sono impostati su duesistemi di fratturazione: quello con piano ondulato circa verticale orientato N10-30dW lungo il quale sie' impostata la diramazione anzidetta, e un sistema di fratture orientato N80dW e inclinato di 70d versosud. Questo secondo sistema di fratture taglia in modo molto evidente l'estremita' est della galleria(presso la corda) e ne forma la parete sud.Dalla sella (punto D) ci si affaccia anche nel grande pozzo di sinistra, da qui profondo 25 m(quindi, dall'attacco e' un P29), verso l'alto il fuso sale per 7-8 m. Il pozzo ha andamento articolato,nella parte bassa assume una larghezza media di 5 m e alla base (punto F) misura 9x5 m. Il pavimentoe' detritico e pianeggiante, solo ai bordi si trovano accumuli di fango, appoggiati alle pareti. Unafrattura orientata E-W e inclinata 70dS (appartenente allo stesso sistema del pozzo di destra) tagliala parte bassa del pozzo. Sul lato orientale della sala, lungo questa frattura, si sale su una piccolasoglia (cataclasite?) e si scende in una saletta fangosa. Da qui, superato un passaggio stretto, si entrain un'altra sala originata all'intersezione con una frattura circa verticale orientata N20dW, lunga 8 me larga 2, con molto fango e alti camini. Alla base della parete della sala parte una stretta fessura indiscesa (arrampicabile), che scende per 8 m e porta al fondo di questo ramo (punto G, -53).Tornati alla base del pozzo di sinistra (punto F), un passaggio basso, che si apre su una fratturaparallela dalla parte opposta della sala, porta alla base di un altro fuso, che risulta essere il P35 di cuisi era visto l'imbocco precedentemente (punto B).Il ramo “vecchio" e' generalmente asciutto o con stillicidio limitato.I RAMI “ NUOVI " ( DI V ALERIO O LIVETTI E M ARCO T AVERNITI )F INO ALLA STRETTOIA “ DEL C ANISCIONE "Dalla base del 2d pozzo (P4) un passaggio stretto (punto C), a circa 2,5 m di altezza, porta inun meandro comodo che si percorre sul fondo e che porta alla base di una risalita di 7 m. Alla sommita',un cunicolo lungo 6 m (passaggio di “Trans Sirvana"), sottoposto a impegnativa disostruzione, hapermesso di accedere alle “zone nuove" della grotta. Uno stretto meandro porta, dopo 10 m, in unapiccola sala con due modesti arrivi d'acqua da est ed alla partenza di un pozzo.Il P15, largo e comodo, presenta un fuso adiacente (a sud) e alla base intercetta un meandrocon scorrimento d'acqua. Verso monte il meandro diventa presto impraticabile, mentre a valle, dopoqualche metro, intercetta un fuso parallelo (punto H) che scende fino al livello di scorrimento dell'acqua,ormai approfondito di una decina di metri. Proseguendo senza scendere, il meandro continua strettoe scomodo, percorribile a meta' altezza, fino ad una saletta occupata da massi di crollo (punto I), dacui parte un bel pozzo di 40 m, interrotto da un terrazzo a circa meta' discesa. Alla base del pozzosi incontra l'acqua lasciata in precedenza. Brevi tratti di meandro di scomoda percorribilita' separanodue salette, dalla prima, una facile arrampicata sul lato NW porta alla base di un pozzo ascendente ealla partenza di un meandro molto stretto (impercorribile) in direzione NNW, dalla seconda saletta e'possibile scendere in basso, seguendo l'acqua in un pozzo di 8 m (punto J) fino ad intercettare con laStrettoia del Caniscione un nuovo meandro. Sopra il P8 e' anche possibile, evitando di seguire l'acqua,proseguire in orizzontale in ambienti che sembrano rappresentare l'ovvia prosecuzione di quelli finorapercorsi (ramo “Matrix").M EANDRO “ SENZA TEMPO "La discesa del P8, con il superamento della strettoia verticale “del Caniscione", permette diintercettare un nuovo condotto con scorrimento idrico indipendente, che si estende a monte per circa30 m (punto Z) con morfologia di tipo freatico, a sezioni trasversali circolari. A valle un breve meandrocon latte di monte sulle pareti conduce (punto L) al pozzo “dei Graffiti", profondo 18 m, che mantienealla sua sommita' l'antico solco del meandro. Dalla base del pozzo con una risalita di 3 m si accede aduno stretto e scomodo meandro che porta su un pozzo profondo 17 m.Alla sua base comincia un meandro tipico, che si sviluppa per 310 m rilevati (tratto L-Q) edalmeno 100 m ancora da topografare. Il meandro e' percorribile a meta' altezza dove presenta unamaggiore larghezza, anche se spesso sono osservabili altri livelli, a volte percorribili ad altezzediverse, mentre il torrente (che scorre alla base delle strette fessure) non e' mai raggiungibile, se nondove gli ambienti si allargano, in corrispondenza di piccoli pozzi profondi da 3 a 7 m (3, 7, 4, 4 3, 5,7, 4 m). Per i primi 130 m (fino al punto N) il meandro segue la direzione ENE, poi curva bruscamenteassumendo la direzione NW, proseguendo, la volta si abbassa, assumendo una sezione circolare, epochi metri dopo la curva l'acqua scompare in un buco nel pavimento. Dopo una settantina di metridalla brusca curva, in corrispondenza del P7, il meandro riprende la direzione ENE, si approfondiscee assume nuovamente la sezione caratteristica del tratto precedente, dotato della stessa orientazione.Dopo un percorso in leggera discesa lungo un'ottantina di metri, superando un P4, si raggiunge illimite attuale del rilievo strumentale (punto Q, -202).Fin qui il meandro e' caratterizzato dall'assenza quasi completa di arrivi d'acqua anche in periodidi pioggia, sul fondo del meandro scorre solo un rivolo d'acqua. La progressione e' abbastanzaimpegnativa, fra pareti che difficilmente si allargano oltre il metro, a meno di alcuni allargamenti cheproducono piccoli pozzi da attrezzare.Come detto, oltre il punto Q e' stato esplorato un tratto lungo un centinaio di metri. Infatti, dopoaver sceso un ennesimo “allargamento", e' stato raggiunto un pozzo profondo 50 m. A partire daquesto ambiente le dimensioni della grotta divengono piu' spaziose. Alla base del pozzo si intercettauna galleria piuttosto ampia. L'acqua scorre qualche metro piu' in basso, e la progressione si svolgesempre in ambienti asciutti.Si scendono altri tre salti di una decina di metri, fino ad arrivare ad una saletta, dove perora l'unica via percorribile e' quella dell'acqua. L'esplorazione e' ferma su un pozzo di pochi metri,raggiunto in un periodo di scorrimento idrico notevole. La profondita' raggiunta dovrebbe essereintorno ai 300 m.R AMO “M ATRIX "Dalla piccola sala si oltrepassa la sommita' del P8 (punto J) che porta alla strettoia “delCaniscione" e dopo pochi metri si incontra un saltino di 4 m, alla base del quale si trova “il Lago",profondo non piu' di 1 m.Qui il meandro si allarga, e dal soffitto, alto anche piu' di una decina di metri, piove uno stillicidiomodesto ma perenne che diviene un cospicuo arrivo d'acqua nei periodi di forti piogge (e' l'afflusso piu'consistente di tutta la grotta). Il lago viene superato con un traverso di 7-8 m attrezzato sulla paretedi sinistra.Proseguendo oltre il lago si entra in un tratto di meandro (dal “Lago" al punto R) lungo circa 60m in direzione NW, largo non piu' di 1 m, mentre la sua altezza varia fino a diversi metri. Lo si percorreall'inizio camminando sul fondo fangoso, attraversato da un debole scorrimento d'acqua. Dopo unatrentina di metri (punto K) si prosegue avanzando nella parte superiore del meandro lasciando inbasso lo stretto pavimento sul quale scorre un rivolo d'acqua. Poco piu' avanti si perviene ad unastrettoia, allargata a mano, superabile in alto.Superato l'ostacolo, il meandro si allarga (punto R) e si incontra un breve saltino di 2-3 m chesi scende in arrampicata. Si prosegue con qualche altro breve saliscendi fino ad un successivo saltinodi 3-4 m attrezzato con corda. Da qui, dopo pochi metri ancora, si perviene al primo di tre pozzi chesi aprono in rapida successione, profondi rispettivamente 8, 15 e 15 m.L'ultimo di questi pozzi porta alla sala “del Gomito". Dalla sala la prosecuzione si raggiunge conuna arrampicata fangosa di pochi metri con la quale si arriva al “passaggio dell'Occhio", costituito dauna stretta fessura (nella quale e' conveniente passare di piedi) che taglia un'ansa del meandro, quimolto stretto. Ci si trova ora in un meandro comunque molto stretto ma percorribile, per 5 m, che poisi allarga e si approfondisce. Questo tratto (dal “passaggio dell'Occhio" al punto S), lungo circa uncentinaio di metri, si percorre ad un'altezza di circa ¾ dal fondo, in un livello con sezione rotonda,spesso piu' larga che alta (stando praticamente sempre chinati, senza mai avere la possibilita' dimettere il sacco in spalla), con il fondo intagliato dalla successiva erosione del torrente. Si arriva cosi'(punto S) ad uno stretto e breve salto (7 m) attrezzato con corda, che ci porta in una piccola salettadove si trova un ridottissimo arrivo d'acqua, e subito dopo si scende un pozzetto di 8 m ancorando lacorda su una enorme colata calcitica che ne arriva alla base.Si ritorna cosi' sul fondo del meandro, che qui e' largo e forma una sala (“l'Autogrill") ampia 4x8 m. Da questa parte, in direzione NW, lo stretto meandro “di Strittola" lungo circa 60 m, che,come suggerisce il nome, e' piuttosto stretto (l'esplorazione di questa grotta, infatti, e' stata realizzataallargando numerosissimi stretti passaggi). Dopo il tratto iniziale che punta verso NW, il meandroprosegue curvando progressivamente per riportarsi praticamente parallelo alla direzione dalla qualesi proviene (verso SE). Si tratta di un tipo meandro a lame, la cui sezione rimane abbastanza costantelungo tutta la sua altezza, anche se nella parte alta e' leggermente piu' largo, rendendo possibile laprogressione.Terminato il meandro “di Strittola" (punto T) gli ambienti si allargano e si puo' riprendere unaprogressione piu' agevole. Si incontrano quindi due verticali, rispettivamente di 15 m e 17 m (pozzo“del Santo Martello").Alla base del pozzo comincia il meandro “Casa Baggins", asciutto (l'acqua scorre sul fondodella fessura) e con morfologia “paleofreatica" (tondeggiante) di percorribilita' quasi sempre comoda,che si sposta in direzione SE per una settantina di metri fino ad una curva di circa 90d (punto U).Nel tratto iniziale il fondo non e' mai visibile, poco prima di una saletta in cui confluisce, il meandrosi approfondisce ulteriormente fino ad una decina di metri e si intuiscono ambienti sottostanti didimensioni metriche. Continuando dritti, con un saltino di 1,5 m si scende sul fondo di una piccola salada cui parte un meandro alto circa 2 m. Fin qui il soffitto del meandro “Casa Baggins" non ha quasiperso quota, dalla saletta si prosegue camminando comodamente in un condotto largo e alto 2 m.L'acqua del torrente seguito a partire dal “Lago" si perde in ambienti ancora non esplorati, mentre ilmeandro successivo e' percorso da un torrente indipendente, alimentato da fessure che si aprono sulsoffitto nei pressi della saletta.La morfologia di questo nuovo meandro e' molto variabile e nel complesso assomiglia a quelladei meandri a lame precedenti, pero' mantiene un'altezza costante di circa 2 m e ha la particolarita'di svilupparsi in discesa (mentre nel resto della grotta si perde quota quasi esclusivamente permezzo di pozzi). Il meandro ha uno sviluppo di un centinaio di metri, alla fine dei quali (punto V) siincontrano altri due pozzetti, rispettivamente di 8 m e 10 m. Dopo l'ultimo di questi pozzi con unabreve arrampicata di 3 m ed un altro saltino di 5 m attrezzato con corda, si arriva alla piccola sala “deiCavalli" (limite del rilievo, -219).Si prosegue in uno stretto meandro per circa 50 m, quindi si incontrano altri due pozzetti, di 7e 12 m rispettivamente. Sotto il P12 si giunge alla confluenza con un meandro delle stesse dimensionidi quello che stiamo percorrendo senza pero' nessuno scorrimento d'acqua, ancora da esplorare (risalita di una parete alta una decina di metri), mentre la parte a valle porta alla sala “del Campo",del diametro di 4 m, dove e' stato attrezzato il campo interno per le esplorazioni ancora in corso. Ilmeandro prosegue per qualche altra decina di metri fino ad incontrare un pozzo di circa 8 m, alla basedel quale si arriva sul fondo di un meandro molto fangoso, dal quale parte una galleria orizzontaledi sezione circolare, alta 7-8 m. Dopo poche decine di metri, pero', il soffitto si abbassa fino a pochidecimetri dal fango e dall'acqua che scorre nella parte centrale del condotto. L'acqua non e' profonda piu' di qualche decina di centimetri, la galleria e' attraversata da un evidente flusso d'aria e dall'altraparte della strettoia si sente chiaramente lo scorrere di acqua in ambienti piu' grandi. Questo trattonon rilevato e' lungo circa 200-300 m e supera un dislivello in discesa di circa 50 m. La profondita'raggiunta dovrebbe essere di circa 270 m, l'esplorazione e' tuttora in corso.N OTE SULLA CIRCOLAZIONE D ' ARIA ( DI V ALERIO O LIVETTI E M ARCO T AVERNITI )Le correnti d'aria presentano notevoli mutamenti in funzione delle condizioni atmosfericheesterne. D'inverno nel cunicolo “di Trans Sirvana" soffia una corrente verso il fondo generalmentefortissima, che pero' non e' riscontrabile, almeno con la stessa intensita', nella strettoia “del Caniscione".Nelle zone profonde della grotta, il flusso d'aria sicuramente non ha la stessa portata che all'ingresso, eprobabilmente neanche la stessa direzione. Nel ramo “Matrix" l'intensita' della corrente e' paragonabilea quella dell'ingresso, ed ha la stessa direzione.
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