Numero Catasto
LA438
Provincia
Frosinone
Comune
Supino
Località
IL PISCIARELLO
Nome
GROTTA DEL PISCIARELLO
Altro nome
Sistema Coordinate
WGS84
Strumento Misura
approssimate
Data Misura
2024-04-14
UTM [Lat(N), Lon(E), Fuso]
4607053, 351587, 33
Gradi Dec. [Lat(N), Lon(E)]
41.601397, 13.21906
Quota s.l.m.
0
Sviluppo planimetrico
190
Sviluppo spaziale
263
Data misura
2019-07-31
Dislivello Neg.
97
Dislivello Pos.
0
Dislivello Tot.
97
Data prima esplorazione
1968-01-01
Gruppi prima esplorazione
Nessun esploratore riportato.
Descrizione
NonPresente
Note
fonte
Le grotte del Lazio - I fenomeni carsici elementi della geodiversita - Edizioni ARP 2003 - G. Mecchia, M. Mecchia, M. Piro, M. Barbati
data
2003-01-01
itinerario
Da Supino si prende la strada che porta a Fonte Pisciarello. Nello spiazzo della fonte si prende la strada a sinistra guardando la fontana, e dopo un centinaio di metri si lascia la macchina in uno slargo. Si prosegue sulla strada che diventa sterrata, tralasciando la strada che sale a destra, si supera un tornante,si prosegue ancora sulla strada che diventa piu' ripida e, dopo 300 m, ad un bivio si prosegue a destra. La dolina di ingresso si apre 50 m piu' avanti(10 minuti di cammino).
descrizione
La dolina d'ingresso, a forma circolare con diametro di circa 40 m, e'invasa da fitta vegetazione. Il punto piu' comodo per scendere (ripidamente)nella dolina e' sul ciglio situato dalla parte opposta a quella della strada sterrata, cioe' sul lato sud dell'ampia depressione. La dolina si apre in rocce di origine vulcanica, ma la grotta e' fin dall'inizio scavata nei calcari, ciottoli tufacei si rinvengono frequentemente lungo la grotta. Sul fondo della dolina, un foro (punto 1) alto 1 m costituisce l'ingresso della grotta. Segue uno scivolo terroso, lungo meno di 5 m, ed il primo pozzo(punti 2-4), profondo 13 m, verticale nella prima meta' con pianta ampia 5x1,5 m, e poi progressivamente inclinato con blocchi di crollo incastrati.Alla base si prosegue scendendo una ripida galleria (lunga 9 m, inclinata di 40d) che conduce alla partenza (punto 5) di un ampio pozzo profondo 15 m. La base del pozzo e' una sala con pianta ampia 7x5 m, con blocchi di crollo sul pavimento e un soffitto su cui si vede un fuso proseguire verso l'alto. Un piccolo ramo affluente si immette nella sala poco sopra la sua base. Oltre la sala, si scende arrampicando tra blocchi di roccia in un altro ambiente (punti 6-7) con pianta quasi circolare del diametro di 5 m,seguito da un pozzetto di 4 m. Sette metri di meandro, largo 1 m e alto 6m, con a meta' un saltino arrampicabile di 2 m, conducono ad una ulteriore piccola verticale di 3 m, superabile in arrampicata. Alla base si trova una sala di 7x6 m, con un arrivo sul soffitto (meandro dei Mentat).Proseguendo verso il fondo, si scende in un pozzetto di 4 m, e poco dopo si giunge ad un altro allargamento (punti 10-11, diametro 8 m, altezza una decina di metri). Attraversata la sala, con pavimento quasi pianeggiante,si arriva sull'ultima verticale della grotta che richiede l'impiego di corda: si tratta di un pozzo di 9 m, sovrastato da blocchi di crollo incastrati fra le pareti e sospesi sul pozzo. Il P9 e' impostato su una frattura orientata N40dW, lungo la quale si sviluppano anche i successivi 30 m di meandro, che si percorrono sul fondo (percorsi 10 m dalla base del P9, si scendono 4 m in arrampicata tra blocchi, poi seguono due salette). Si lascia la frattura imboccando, con una curva a 90d (punto 14), un meandro scomodo e basso, impostato sullo strato (inclinato di 30d verso 170d), e avanzando lungo la direzione dello strato. Superato questo tratto, si prosegue tenendosi in alto rispetto al fondo impercorribile del meandro. Si scendono 4 m in contrasto tra le pareti (punto 18) e si prosegue nella parte piu' larga, comunque scomoda, circa 4 m sopra la base sulla quale scorre l'acqua. Negli ultimi 20 m di meandro si raggiunge il pavimento e, con l'abbassamento della volta, un sifone fangoso che normalmente impedisce di proseguire (-91). Complessivamente, dalla base dell'ultimo pozzo (P9) fino al sifone si sono percorsi 80 m di meandro.In condizioni idriche favorevoli, e' possibile oltrepassare il sifone, immergendosi nell'acqua con il corpo e lasciando fuori la testa. Dopo aver passato il sifone si accede ad un ambiente stretto e obliquo che continua con un passaggio a cunicolo, lungo circa 3 m, percorso dall'acqua e terminante con un pozzetto che dalla parte piu' bassa e' alto circa 4 m.Il pozzetto puo' essere disceso in contrasto. Dopo aver sceso altri 2 m in arrampicata (fondo, -97) si apre una fessura alta 5 m ma con le pareti troppo vicine per permettere il passaggio. Al di la' si intravede un piccolo ambiente e inizia un pozzetto a fenditura (il tratto successivo al sifone non e' rilevato, le informazioni sono di Marco Topani).Per quanto riguarda il meandro dei Mentat", che inizia alla sommita' di una paretina alta 8 m (fra i punti 8 e 9), si tratta di una galleria asciutta in salita, che conduce alla base di un piu' impegnativo dislivello di 5 m. Superato anche questo saltino si continua, camminando nel fango, fino ad un restringimento della galleria che non consente la prosecuzione. Lo sviluppo complessivo e' di 80 m per 30 m di dislivello dalla sommita' della risalita (RICCI, 1977b). NOTE IDROLOGICHE: Mentre in estate non c'e' scorrimento idrico, nella stagione piovosa la grotta e' percorsa da un piccolo torrente. In caso di forti piogge l'acqua puo' creare problemi ai visitatori, in particolare sul P9.
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