descrizione
(di Umberto Randoli)La grotta ha due ingressi distanti fra loro una dozzina di metri. L'imbocco principale (punto 1)e' un foro tra i massi di una frana, alto 2 m e largo 1,5 m, che immette in un pozzo di 7 m. Si atterra(punto 2) su una frattura larga un paio di metri, percorribile per circa 10 m.Alla base della discesa si trova una strettoia ad “L" nella frana, che conduce ad un piccoloambiente. Si scende un saltino di 6 m e si esce dalla frana. Poi uno scivolo (punto 3) porta allapartenza di un pozzo profondo 11 m.Dallo scivolo iniziano anche ambienti che si collegano con un altro pozzo agli ambientisottostanti.La grotta prosegue con un cunicolo che consente di bypassare la frana che ha ostruito la partesuperiore della frattura. Dopo pochi metri il cunicolo sbuca (punto 6) in un pozzo di 22 m, stretto eallungato, leggermente inclinato, che si allarga lievemente scendendo. Si atterra in una frattura (punto7). Andando verso NE si scende, senza necessita' di corde, un ripido scivolo profondo 25 m, fino apassaggi impraticabili (fondo, punto 9, -88). Andando, invece, verso SW si scende un saltino di 8 m,dalla cui base si possono risalire stretti cunicoli, che in breve diventano impercorribili.Nella grotta, in particolare nella saletta sotto il P11, sono stati rinvenuti in gran quantita'frammenti di ceramica che sono stati datati all'eta' del Bronzo, alcuni dei quali decorati con motivigeometrici, oltre a una lama di pugnale, spille e monili, e vari frammenti di ossa di animali. Il lavorodi scavo e catalogazione dei reperti e' stato effettuato dal GS CAI Roma in collaborazione con laSoprintendenza Archeologica.La temperatura misurata negli ambienti superiori della cavita' e' risultata di 18,9dC (T ROVATO ,1975). Nel periodo freddo dalla grotta fuoriesce aria calda che simula una fumata (C AMPONESCHI &N OLASCO , 1980).