Numero Catasto
LA335
Provincia
Roma Capitale
Comune
Gorga
Località
Campo di Caccia
Nome
INGHIOTTITOIO DI CAMPO DI CACCIA
Altro nome
Sistema Coordinate
WGS84
Strumento Misura
approssimate
Data Misura
2015-01-01
UTM [Lat(N), Lon(E), Fuso]
4609065, 345311, 33
Gradi Dec. [Lat(N), Lon(E)]
41.618319, 13.143266
Quota s.l.m.
0
Sviluppo planimetrico
2600
Sviluppo spaziale
3058
Data misura
2019-07-31
Dislivello Neg.
610
Dislivello Pos.
0
Dislivello Tot.
610
Data prima esplorazione
1949-01-23
Gruppi prima esplorazione
Nessun esploratore riportato.
Descrizione
NonPresente
Note
fonte
Le grotte del Lazio - I fenomeni carsici elementi della geodiversita - Edizioni ARP 2003 - G. Mecchia, M. Mecchia, M. Piro, M. Barbati
data
2003-01-01
itinerario
Da Gorga, appena entrati in paese si prende, sulla destra, il Viale della Liberta' e lo si percorreper 1,3 km fino ad un fontanile. Pochi metri prima del fontanile, sulla destra, parte una sterrata, chedopo 4,8 km arriva a Fontana San Marino (per chi non ha il fuoristrada sono transitabili i primi 2,2km, q. 915). Dalla fontana (q. 1140, 30 minuti di cammino), si prende il sentiero in salita che tagliail versante in direzione SW fino ad una sella (quota 1218). Dalla sella si segue verso sinistra unatraccia di sentiero che taglia il versante in leggera discesa, fino a sbucare sul piano di Campo di Caccia.L'evidente dolina di ingresso si apre nella piana (40 minuti di cammino dalla fontana).
descrizione
(informazioni di Andrea Benassi)Il bacino chiuso di Campo di Caccia (estensione di 1,1 km 2 ) termina con un'ampia dolina (con asse maggiore di quasi 50 m). In fondo alla dolina, alla base di una paretina alta 2 m, e' posto un piccolo foro, alto mezzo metro, che immette in un cunicolo orizzontale lungo 8 m.Sopra il bordo della dolina, due pozzi sfondano fino al cunicolo. I pozzi sono impostati lungo una frattura orientata N20-40W immergente 50-70° verso ovest, gli strati calcarei sono orientati N70-80W con inclinazione di 20° verso nord. Il pozzo intermedio e' un imbuto di 4 m di diametro che va a restringersi fino a 1,50 m, con un albero sul bordo. E' profondo 3 m e arriva alla fine del cunicolo orizzontale.Un piccolo ponte di roccia separa il pozzo intermedio dal pozzo piu' lontano dal bordo delladolina. Anche questo ha un diametro di 4 m, le pareti sono quasi verticali e la profondita' e' di 7 m, poiche' termina alla base del gradino roccioso situato alla fine del cunicolo orizzontale.Morfologicamente la grotta si puo' dividere in tre tratti: il meandro stretto dall'ingresso alla“Frana Cannibale", la zona di rapido approfondimento con i grandi pozzi da “Aurocastro" al “RapaNui'", e il collettore del “Rio Urubamba" nel quale si scende dal “Rapa Nui'", chiuso sia a valle che amonte da sifoni.D ALL ' INGRESSO ALLA F RANA C ANNIBALE (-80)Questo tratto, che ha uno sviluppo di circa 300 m per 80 m di dislivello, e' il piu' scomodo,composto di stretti meandri e piccole condotte freatiche, lungo il percorso si trovano diversi sifonitemporanei che possono talvolta impedire il passaggio, inoltre buona parte delle gallerie in caso diforti piogge si puo' allagare totalmente, senza lasciare vie di fuga.E' consigliabile entrare nella grotta dal cunicolo orizzontale o anche dal pozzetto intermedio(facile arrampicata).Quindi, infilandosi nel cunicolo, si arriva subito sotto i due pozzetti esterni, si scendono duegradini rocciosi e ci si inoltra nella grotta. Dopo 5 m il condotto curva bruscamente a 180d, scendendocon un saltino in un cunicolo (compiendo un “giro a chiocciola") che si percorre fino ad un piccoloslargo. Verso monte si puo' salire qualche metro in un condotto che riporta sotto la dolina. A valle siscende un salto di 3 m seguito dopo 5 m da un secondo salto (P5). La volta, poi, si abbassa fino asfiorare il pavimento: e' il 1d sifone.Questo sifone, che ha spesso impedito le esplorazioni, ha un pavimento di fango e detrito la cuiposizione cambia ad ogni piena. Negli ultimi 10 anni e' stato trovato completamente chiuso (dall'acquao dal fango), con un piccolo passaggio per l'aria, o anche ben aperto (30-40 cm di altezza, 60 cmdi larghezza). Attualmente, dopo gli allargamenti effettuati nel 1998-2000, risulta quasi sempre benpercorribile. Si striscia nel tratto ascendente, lungo 6-7 m e inclinato di quasi 30d, fino alla salettasituata alla sommita', posta direttamente sopra un saltino di 3 m.Sceso il saltino si prosegue in uno stretto (30-50 cm) e scomodo meandro, che dopo unaquarantina di metri in discesa porta sul fondo di un 2d sifone (antico sifone disattivato, normalmentevuoto). In corrispondenza del punto piu' basso parte sulla sinistra un meandro in salita, percorribileper una ventina di metri fino ad una sala.Il tratto ascendente del 2d sifone, lungo una dozzina di metri, e' stretto e fangoso, dalla tipicasezione semicircolare con fondo piatto colmato da fango. La condotta e' impostata su una fratturaorientata N55dW con immersione di 45d verso NE.Al termine del tratto ascendente segue un breve cunicolo orizzontale che porta ad un saltoprofondo 7 m. Dopo aver strisciato nell'imbocco, si entra nel salto, largo 1,5 m e interrotto da dueterrazzi.Avanzando ancora 20 m in un meandro poco piu' largo dei precedenti si arriva ad un improvvisoabbassamento della volta che da' luogo al 3d sifone (a seconda dell'andamento delle piogge, puo'essere completamente allagato e superabile in apnea), che in un solo punto si abbassa assumendo lasezione tipica gia' descritta, alta 30 cm e larga 60 cm, con il fondo costituito da sabbia e ghiaia.Oltre il passaggio basso si prosegue con una serie di strette curve (presenza di rocce vulcanichescure) arrivando, dopo una dozzina di metri, sull'orlo di un salto di 4 m, formato da un bloccoincastrato nel meandro.Dalla base, uno degli ambienti piu' ampi (1,5 m) di questo tratto della grotta, si superano duecurve arrivando al 4d sifone, molto simile al 3d.Al di la' si incontra una frattura orientata N60dE che ha formato una fessura alta 7-8 m, dapercorrere presso la volta, con passaggi sempre scomodi ma comunque un po' piu' ampi. Superatoun passaggio esposto, dopo una ventina di metri si scende sul fondo della fessura, intercettando unaserie di fratture orientate N10dW, nelle quali si avanza per una quarantina di metri, fino ad un salto di3 m che porta in una grande galleria concrezionata.In quest'ultimo tratto le acque di stillicidio formano un rigagnolo, fin qui, infatti, la grotta (nelperiodo estivo) e' praticamente asciutta, a parte rari stillicidi e piccole pozze, che comunque, uniti alfango, rendono impegnativo il percorso.Pochi metri prima del salto di 3 m e' possibile, scendendo un salto di 7-8 m, proseguire in unostretto condotto attivo che in breve stringe ulteriormente (ramo “Brancaleone").Si percorre la galleria concrezionata per una ventina di metri fino al termine, doveprogressivamente si stringe e si abbassa, con il pavimento coperto di sabbia e fango e segni di moltilivelli di passati riempimenti (sembra un antico sifone). Dal fondo emergono i massi della “FranaCannibale", posta dopo un passaggio basso e stretto, la disostruzione di questo passaggio (dasuperare strisciando sotto un cumulo di pietre appoggiate in bilico) ha permesso l'esplorazione dellaparte profonda della grotta.D ALLA FRANA “C ANNIBALE " (-80) ALLA “N UOVA A TLANTIDE " (-457)Dopo la frana “Cannibale" la grotta cambia vistosamente aspetto, intercettando delle evidentifratture lungo le quali si e' generata una serie di pozzi di grandi dimensioni. Superato l'ambiente difrana parte un pozzo, profondo 19 m, con la volta ancora costituita dal meandro (che prosegue allasommita' del pozzo sulla parete opposta, ancora inesplorato), le dimensioni non sono notevoli, ma gia'si apprezza il cambiamento. Nell'ampia base del pozzo si trovano grandi depositi di fango, dovuti adun arrivo d'acqua, forse proveniente dal ramo “Brancaleone". La corda prosegue nel salto successivo,profondo 36 m, dopo una decina di metri di discesa si sbocca in un terrazzo che si affaccia su unambiente vastissimo, “Aurocastro". Da qui si scende interamente nel vuoto.Dalla base del P36, l'ambiente che segue e' una grande forra, alta almeno 40 m, larga allasommita' circa 10-15 m e comodamente percorribile sul fondo. Sulle pareti e sulla sommita' siindividuano alcuni arrivi d'acqua e forse gallerie fossili, da questo punto il fondo della galleria e'percorso da un torrente.Si prosegue scendendo piccoli salti (4, 5 e 4 m) e rapide arrampicabili. In questo tratto da sinistraprovengono alcuni arrivi d'acqua di facile raggiungimento, ancora da esplorare. Il salto successivo, di7 m, porta al pozzo “Cuccurucu'", profondo 27 m. Qui comincia il tratto piu' bagnato della grotta. Lapartenza del pozzo e' impostata su uno scivolo a cui segue il tratto verticale, impercorribile in casodi piena. L'ambiente che si raggiunge, “Campo Oceanico", rappresenta un primo nodo del sistema,foglie e resti provenienti dall'esterno sono stati rinvenuti ad oltre 10 m di altezza sulla grande colatadi concrezione presente sulla destra (e con una ampia pozza alla base). Alla sommita' della colata e'evidente l'imbocco di un meandro (5-10 m di risalita, ancora da effettuare). Il meandro sotto “CampoOceanico" esegue un curioso avvitamento a chiocciola ed in corrispondenza di questo si stringe molto,rimanendo comunque sempre di comoda percorribilita'. Vasche, marmitte e grossi ciottoli trasportatidall'acqua dimostrano chiaramente la notevole portata del torrente. Segue un saltino di 5 m che portasul “Grande Lago Sospeso".Qui parte una nuova serie di pozzi (di “Capo Horn"), profonda complessivamente 68 m.L'ambiente assomiglia a quello di “Aurocastro". Vi si accede da una sorta di “balcone" sospeso, moltoaereo, che l'armo contribuisce a rendere ancora piu' suggestivo (un solo frazionamento, appena fuoridal terrazzo, molto esterno, sposta la corda nel vuoto ed abbastanza fuori dall'acqua, con discesa nelvuoto di circa 30 m). Dopo questo tratto non si incontra un ambiente piano, ma ancora una forra indiscesa con un gradone di 10 m e un'altra verticale di 25 m, entrambi molto bagnati, che portano suun grande lago superabile con un traverso. Gli ambienti sono molto ampi, la roccia e' compatta, lavoratadall'acqua, l'andamento quasi orizzontale degli strati risulta evidente in tutta la forra, in particolarenell'ultima parte dei pozzi di “Capo Horn" si osservano strati di colore alterno di grande bellezza.A questo punto segue un tratto di meandro orizzontale molto alto, lungo una cinquantina dimetri, di aspetto diverso rispetto alle parti precedenti, con tratti concrezionati ed alcuni passaggibassi (forse sifonanti in caso di piena). In un punto non perfettamente individuato il corso d'acquaprincipale viene assorbito da una fessura impraticabile, mentre un tratto inattivo tra concrezioni da'accesso al successivo pozzo di 28 m (pozzo “Endurance"). Questo si scende su concrezione per 5m, poi nel vuoto e nuovamente in un ambiente di grandi dimensioni fino alla base, dove si ritrova iltorrente principale.Il meandro e' ora piu' stretto (1 m) e lavorato da scallops, lo si segue fino ad un salto di 10 m, poi,con un traverso, si superano due profonde pozze. Qui, in alto, si nota l'imbocco di un grande ambientefossile, la “Porta della Follia", ancora non raggiunta.Si prosegue in discesa tra saltini e rapide in una zona molto concrezionata fino ad incontrareancora un salto, profondo circa 10 m, la corda prosegue con traverso in una saletta posta sopra lapartenza stretta del pozzo successivo. Questo pozzo, profondo 28 m (pozzo “del Macaco"), e' l'unicocon partenza scomoda. Alla base le dimensioni tornano normali, e si accede ad uno scivolo profondo16 m. Ormai si e' nella zona del “Rapa Nui'".Nell'ambiente si trovano un pozzo fossile sulla sinistra ed una galleria bassa con lago sulladestra. La zona fossile, “canyon del Silenzio", si presenta come una profondissima forra con franesospese. La via normalmente percorsa segue invece la galleria bassa con marmitte sul fondo, chedopo una decina di metri si affaccia su un grande pozzo di 55 m (“Rapa Nui'"). Un gradone, concomodo terrazzo 5 m piu' in basso, porta ad affacciarsi sul vuoto totale del pozzo, da qui si scendesenza frazionare fino al fondo (ambiente denominato “Nuova Atlantide").D ALLA “N UOVA A TLANTIDE " (-457) AL SIFONE “M ARE DI L IDENBROK ", BASSO CORSO DEL “R IO U RUBAMBA " (-600)Dalla base del pozzo “Rapa Nui'" si atterra direttamente nella galleria del fiume (la “NuovaAtlantide"). Il fiume, denominato “Rio Urubamba", puo' essere risalito o disceso. L'ambiente e' moltoampio, in alto occhieggiano diversi finestroni e cenge posti sia verso monte che verso valle rispettoal fiume sottostante. Da questo punto, proseguendo lungo il torrente, la grotta, oltre che moltobagnata, e' anche fredda a causa di forti correnti d'aria. Il regime idrico presenta una fase di magraprobabilmente solo nel periodo a cavallo tra luglio ed agosto. La progressione lungo il fiume in casodi piena e' impossibile. L'ambiente (la “Nuova Atlantide") presenta dei livelli di piena a quasi 2 m dialtezza, l'unico punto sicuro e' costituito dai livelli fossili della parte a monte, che si trovano quasi 20m sopra il fiume.Il corso d'acqua a valle (galleria “Akenaton") si segue tra laghi e rapide in ambienti moltobagnati per una cinquantina di metri fino al pozzo “Maelstrom". Questo e' un P24 pericoloso in caso dipiena, infatti, la cascata che si attiva vi si incanala formando un potente getto non evitabile.Alla base, la galleria continua sempre molto grande, per 100 m in leggera discesa, fino all'arrivodi un grande affluente da destra. In questo tratto la galleria e' interrotta da un salto di 7 m, e da rapidee laghi da passare in spaccata, molto profondi. In alcuni punti il soffitto si perde, in altri si cammina incondotta.Dalla “1 a confluenza" segue un tratto di galleria lungo 300 m, caratterizzato da una successionedi laghi-marmitta molto grandi e profondi, alcuni dei quali si passano con una serie di circa 60 m ditraversi alti (la “via del Jinchy"). La galleria si approfondisce ulteriormente con un salto di 6 m e unaserie di rapide, fino alla “2 a confluenza" con una galleria da destra (“Gondwana"). Si prosegue quindiancora per altri 150 m in una galleria orizzontale (“l'Ultima Thule"), comodissima e molto bagnata,fino al grande lago-sifone, il “mare di Lidenbrok", che attualmente ferma l'esplorazione (-600). Il lagoe' stato ispezionato per 10 m di profondita'.R AMO “ LA L EMURIA "Questo ramo e' raggiungibile da tre diverse gallerie: la prima in ordine cronologico di esplorazionee' stata raggiunta effettuando un traverso di 20 m a circa 20 m di altezza dalla base del pozzo “RapaNui'", con una successiva risalita di 20 m su ambienti di crollo molto instabili. Si arriva cosi' all'ingressodi una galleria fossile di notevoli dimensioni che, dopo un percorso di 420 m ed un dislivello di 160m, si ricongiunge con il “Rio Urubamba" prima dell'"Ultima Thule". Il primo tratto della galleria e' unenorme meandro, alto forse 50 m e molto largo, che si percorre presso la sommita'. Dopo aver discesoun P25 e un P15, raggiungendo cosi' la base del meandro, si incontrano laghi e marmitte che lascianosupporre il passaggio dell'acqua in tempo di piena. E' possibile raggiungere questo tratto (utilizzatocome campo base profondo) anche percorrendo la parte bassa del meandro, che si imbocca dallasommita' del pozzo “Maelstrom". Poco piu' avanti si raggiunge il bordo di un pozzo profondo 30 m, allacui base e' possibile proseguire per due vie. Verso il basso si scende per saltini per una ventina di metri,fino a raggiungere il “Rio Urubamba" (“1 a confluenza"). Proseguendo invece nella grande galleria inleggera discesa (“Gondwana") e superando alcuni pozzi e risalite, si raggiunge, dopo 270 m, il “RioUrubamba" (“2 a confluenza") nel quale si scende con un pozzo di una dozzina di metri.D ALLA “N UOVA A TLANTIDE " (-457) AL SIFONE " LA F ONTE DELLA G IOVINEZZA " (-430), ALTO CORSO DEL “R IOU RUBAMBA "Dalla “Nuova Atlantide" il fiume e' stato risalito per 420 m in ambienti grandi in leggera salita,molto bagnati, in tutto simili alla parte a valle. Sono state anche raggiunte alcune zone fossili situate a10-15 m di altezza nella galleria (sale “Borea", “Elisea" ed “Antinea"). La galleria attiva si percorre atratti sul letto del fiume, e a tratti risalendo su frane e raggiungendo ambienti piu' facilmente percorribili.In un punto una grande colata a vaschette ostruisce quasi totalmente la galleria, e si supera con unpassaggio in alto, di piccole dimensioni (50x50 cm). Infine si raggiunge il sifone perenne “la Fontedella Giovinezza" (-430).N OTE IDROLOGICHEIl 1d sifone risulta attualmente quasi sempre aperto, si riempie d'acqua solo durante il disgelo(marzo-aprile), mentre a seguito della rimozione di alcuni tronchi non si riempie piu' di fango. Il 2dsifone sembra essere sempre percorribile. Il 3d sifone e' invece molto piu' selettivo, e si ha la certezzadi passare solo tra fine giugno ed ottobre. Il 4d sifone ha un comportamento simile al 3d.Per quanto riguarda il tratto iniziale e la prima parte dei pozzi, e' stato rilevato che in periodi disecca (luglio) anche una pioggia di 10 ore non modifica sostanzialmente il regime interno e sicuramentenon pregiudica il transito dei sifoni, questo, comunque, non vuol dire che non possano arrivare onde dipiena. Infatti, se in seguito a piogge persistenti il suolo si satura, si puo' creare molto rapidamente untorrente di portata anche notevole che entra in grotta, in questo caso si e' veramente nei guai.Dalla “Frana Cannibale" al P55 “Rapa Nui'" il regime idrico puo' essere molto variabile anche in condizioni normali, e anche in periodi di secca puo' essere necessario l'uso di un corpetto inneoprene.Piu' in basso la grotta diventa realmente molto bagnata, ed occorre quindi la massima prudenzaper accedere a questa zona. Il regime idrico, a differenza della parte superiore, sembra presentareuna risposta piu' lenta alle piogge, con portate di magra probabilmente solo nel periodo a cavallo traluglio ed agosto. Naturalmente le piene sono comunque possibili e devastanti.
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