Numero Catasto
LA311
Provincia
Roma Capitale
Comune
Camerata Nuova
Località
rifugio camposecco
Nome
INGHIOTTITOIO DI CAMPOSECCO
Altro nome
Sistema Coordinate
WGS84
Strumento Misura
approssimate
Data Misura
2023-06-17
UTM [Lat(N), Lon(E), Fuso]
4650378, 346276, 33
Gradi Dec. [Lat(N), Lon(E)]
41.990416, 13.144138
Quota s.l.m.
0
Sviluppo planimetrico
220
Sviluppo spaziale
385
Data misura
2019-07-31
Dislivello Neg.
500
Dislivello Pos.
0
Dislivello Tot.
500
Data prima esplorazione
1965-10-31
Gruppi prima esplorazione
Nessun esploratore riportato.
Descrizione
NonPresente
Note
aggiungere 50 m spaziale e 15 m planimetrico
fonte
Le grotte del Lazio - I fenomeni carsici elementi della geodiversita - Edizioni ARP 2003 - G. Mecchia, M. Mecchia, M. Piro, M. Barbati
data
2003-01-01
itinerario
Da Camerata Nuova si prende la strada sterrata che sale a CamerataVecchia e al piano di Camposecco, seguendo la sinistra orografica del fossoLuisa. Al primo bivio a quota 1300 circa si prende la strada a sinistra,che risale una valletta che immette nel pianoro di Camposecco. Entrati nelpianoro si lascia la macchina, e si raggiunge il volubro (invaso artificiale)che si trova a circa 350 m in direzione Nord. La grotta si trova ad Ovest delvolubro, fra i primi evidenti spuntoni calcarei (5 minuti di cammino).
descrizione
D ALL ' INGRESSO ALLA STRETTOIA ALLARGATA DI -100L'ingresso e' una dolina rocciosa lunga circa 4 m, un ponte di rocciala divide in due parti. Con un salto di 4 m in roccia liscia, si raggiunge labase della dolina, colmata da un accumulo di ossa di animali che testimonial'abitudine dei pastori di gettare le carcasse nel pozzo.Un breve cunicolo orizzontale porta sull'orlo di un pozzo profondo 6m. Dalla cameretta alla base si percorrono alcuni metri in ambienti comodie quindi si scende in arrampicata per una decina di metri fino a raggiungereil fondo del meandro. Si percorre quindi una galleria bassa e larga chescende seguendo l'inclinazione degli strati. Al termine della galleria siprosegue scendendo in arrampicata, in ambienti comodi, alcuni saltini: 4, 2,4 e 5 m (eventuale corda per l'ultimo salto). Un breve e comodo corridoioporta alla sommita' di un ampio pozzo profondo 22 m.Il P22 e' un pozzo a fusoide con diametro di 4-5 m alla base econcrezionamento molto attivo. Dalla base (punto 3) si prosegue per unastretta ed alta fessura attraversando due salette simili, con il soffitto acupola ricoperto in parte da residui fangosi, e divise da un saltino di 2 m.Si percorre poi un basso passaggio seguito da un meandro largo 0,5-1,5m con vari saltini da 1-2 m e pozze d'acqua. Si arriva cosi' alla partenzadel P10, spezzato da una comoda cengia a meta'. Subito dopo il P10 c'e' unpozzetto da 4 m. Si prosegue ancora nel meandro scendendo vari saltini inarrampicata per una trentina di metri, fino ad arrivare alla strettoia che permolti anni ha segnato il fondo di questa grotta (-100).D ALLA STRETTOIA ALLARGATA AL SIFONE TEMPORANEO (-237)La strettoia, ora allargata, e' tra due colate di concrezione, dopoaverla superata, il fondo del meandro e' 2 m piu' in basso. Percorsialcuni metri si incontra un secondo passaggio stretto e basso, soprauna pozza d'acqua profonda 50 cm. Si continua sul fondo del meandroper via evidente, scendendo alcuni saltini in arrampicata. Un altro breverestringimento, costituito da una fessura obliqua larga 35-40 cm, poi siscendono 4 m arrampicando e si giunge sull'orlo del P60.L'imbocco del P60 e' stretto, la sezione del pozzo non e' moltoregolare e la pianta si sviluppa nel senso della frattura (circa N-S) larga2-3 m con restringimenti ed allargamenti.A circa 15 m dal fondo, con un pendolo si raggiunge un terrazzino,da cui parte un traverso che porta alla base di un pozzo risalito per 35 m(non rilevato) fino ad un meandro, che conduce ad un altro pozzo ancorada risalire. Da questo ramo arriva un importante apporto idrico, che si getta dopo pochi metri nel successivo P48.Dalla base del P60 (punto 6) si puo' salire in una larga galleriacon marmitte che chiude dopo 25 m, oppure scendere il pozzo da 48 m,che si apre immediatamente sotto. Il pozzo e' un bellissimo fuso circolarecon spessi banchi di calcare immergenti 35dN. La discesa del pozzo puo'essere resa fastidiosa o impossibile dall'acqua che vi cade. Dalla base(punto 7), interamente battuta da stillicidio, parte una larga galleriaimpostata sugli strati ed incisa al centro da un solco. Dopo 15 m di galleriaed un pozzo di 5 m, una strettoia a 237 m di profondita', che costituisceun sifone temporaneo, ha sbarrato la strada ai primi esploratori ed e' statasuccessivamente superata in periodo di secca.D AL SIFONE TEMPORANEO AL “L AGHETTO " (-415)Superato il sifone, che si rivela essere formato da uno sbarramentodi concrezione, inizia uno stretto meandro (tratto 8-13) da percorrerecercando i punti piu' confortevoli. Il meandro, lungo circa 160 m, e' interrottoda pozzi larghi e comodi (15, 10, 5, 20, 12, 11 m). Subito prima del P10e' da citare il passaggio “Monica Lewinski", dove, in corrispondenza di unrestringimento alla base del meandro, si e' costretti a salire sulla volta escivolare in una condotta freatica molto stretta.Superata questa prima zona di alternanza tra meandri e pozzi, siarriva ad un tratto di meandro (punti 13-16) lungo 120 m, caratterizzatoda una sezione particolarmente regolare, con la volta non molto alta (circa2 m) e larghezza inferiore ad 1 m. L'acqua ha abbandonato la galleriae scorre in condotti inferiori non transitabili. A meta' di questo tratto siscende un salto di 5 m. Si arriva infine ad una sala interamente copertada colate calcitiche, con un grande arrivo da sinistra dal quale scende unintenso stillicidio. Si traversa la saletta sulla destra fino ad arrivare ad unosfondamento di 60 cm di diametro che da' accesso ad un pozzo profondo28 m.Dalla base del P28 (punto 16) il meandro assume nuovamente lemorfologie del tratto 8-13. Dopo un percorso di 120 m interrotto solo dadue salti (4 e 11 m), si arriva sul bordo del “Laghetto" (punto 19) lungo 15m, terminante con un sifone (informazioni di Massimiliano e Simone Re).N OTE IDROLOGICHE E CORRENTI D ' ARIAIn primavera inoltrata (1997) una corrente d'aria non forteattraversava la grotta dall'ingresso verso il fondo.La grotta e' percorsa tutto l'anno da un modesto corso d'acqua(portata stimata di 0,3 L/s al sifone temporaneo, primavera 1997). Tuttaviain caso di temporali la discesa nella grotta e' sconsigliabile. La violenza dellepiene e' testimoniata dalla presenza di ossa di animali distribuite in moltipunti della grotta, fino al fondo.Il 31 ottobre 1965 e' stata misurata una temperatura dell'acqua(pozze) di 8dC e dell'aria di 7,6dC (Sbordoni, 1966).
Rilievi presenti in Catasto. Fare richiesta alla Federazione per consultarli.
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