Numero Catasto
LA297
Provincia
Rieti
Comune
Cittareale
Località
La spleluca
Nome
POZZO DELLA SIBILLA
Altro nome
Grotta di Cittareale
Sistema Coordinate
WGS84
Strumento Misura
approssimate
Data Misura
2022-04-05
UTM [Lat(N), Lon(E), Fuso]
4722799, 349428, 33
Gradi Dec. [Lat(N), Lon(E)]
42.642928, 13.163306
Quota s.l.m.
0
Sviluppo planimetrico
2660
Sviluppo spaziale
3500
Data misura
2021-11-09
Dislivello Neg.
450
Dislivello Pos.
60
Dislivello Tot.
510
Data prima esplorazione
1962-08-12
Gruppi prima esplorazione
Nessun esploratore riportato.
Descrizione
Risalita dal ramo "Terre Lontane" per altri 60 m di verticale, fino a incontrare radici e terra sulla sommita'. Lungo l'estensione del ramo principalmente verticale, partono diramazioni orizzontali che ricollegano agli ambienti sottostanti.
Note
Zona pericolosa dovuta alla presenza di rocce instabili sulle sommita dei pozzi.
fonte
Le grotte del Lazio - I fenomeni carsici elementi della geodiversita - Edizioni ARP 2003 - G. Mecchia, M. Mecchia, M. Piro, M. Barbati
data
2003-01-01
itinerario
Da Cittareale si prende la strada per Norcia. Dopo circa 4 km siparcheggia l'auto alla partenza di una strada sterrata a destra, presso ilponticello sul Fiume Velino (q. 1177). Si risale la Valle di S. Rufo, seguendola sterrata fino ad un fontanile (Fonte S. Rufo, q. 1305, 20 minuti dicammino). Da qui si risale il pendio di Monte Prato in direzione NE, tramiteuna traccia di strada a forte pendenza, e si raggiunge il prato sotto il limitedel bosco soprastante la fontana. Nel punto in cui il limite del bosco e' piu'alto in quota, si entra nel bosco e si continua a risalire il versante per 50m, fino alla grotta. L'imbocco, un foro di mezzo metro di diametro, e' postopoco al disotto di una fascia di pareti alte meno di 10 m, nascosto traalcune roccette. Per trovarlo si puo' fare riferimento ad un evidente antroposto qualche metro piu' in alto, nelle pareti, la grotta si trova 5 m piu' inbasso sulla sinistra. Dalla fonte si percorrono complessivamente 275 m didistanza planimetrica in direzione 45d, con un dislivello di 115 m (20 minutidi cammino dalla fonte).
descrizione
(informazioni di Elisabetta Preziosi e Paris Scipioni)La grotta di Cittareale e' una grotta complessa, che si sviluppa su piu'“piani" suborizzontali messi in comunicazione fra loro da una successionedi pozzi. Le esplorazioni sono ancora in corso in diversi rami, inoltre i trattigia' esplorati ma non rilevati sono numerosi. La descrizione che segue e'suddivisa nei principali rami della grotta.DALL'INGRESSO AL FONDO “GIUGNO 1989"L'ingresso e' un pozzo profondo 15 m, con imboccatura del diametrodi 50 cm, poi largo circa 1,5 m. Dalla base si prosegue con un breve trattoa scivolo, si risale quindi per 3-4 m una fessura (corda fissa) che portaalla base di un saltino di circa 5 m, anch'esso da risalire su corda fissa. Dasopra il salto si percorre una comoda galleria, molto asciutta e leggermenteascendente, si traversa un pozzo (corda fissa) e si raggiunge, dopo unasessantina di metri, la base di un camino (punto A), che porta al punto diquota piu' elevata della grotta (+25). Proseguendo in avanti (ramo “delNocciolo"), cioe' sempre verso NE (tutto il ramo e' impostato lungo unafaglia orientata N30dE), la galleria inizia a scendere, con pendenza analogaa quella di salita. Dopo una settantina di metri si traversa un pozzo (“delNocciolo") e poco piu' avanti si inizia a scendere un altro pozzo e, senzascenderlo tutto, si risale una corda fissa che conduce in una saletta. Uncomodo cunicolo (con morfologia freatica come d'altra parte tutto il ramo)porta all'imbocco (punto B) di una serie di pozzi profonda una quarantinadi metri (pozzi “Praga"), caratterizzata da forte stillicidio. Per giungere piu'rapidamente al fondo “Giugno 1989" si traversa alla sommita' dei pozzi“Praga" e, tramite un foro sulla parete di fronte, si entra in un condottoortogonale a quello finora percorso (punto C).Siamo entrati in un settore di grotta costituito da piu' piani suborizzontalicollegati da condotti freatici inclinati, questo sistema e' impostatosu una evidente faglia orientata N70dW e inclinata di 50-70d verso nord.Dal punto C si prosegue a destra (ESE) in una galleria discendente(gli “Scivoli") con sezione tondeggiante, comoda e molto asciutta.Dopo poche decine di metri e' possibile scegliere fra due vie alternative:proseguire in basso scendendo un salto, oppure entrare in un buco difronte (corda) ed entrare in un cunicolo parallelo (e' questa la via in generepreferita, chiamata ramo “delle Meteoriti").Scendendo nel ramo “delle Meteoriti", si raggiunge anche (pocoprima di un traverso con sottostante salto) il basso imbocco di un cunicoloorizzontale (e' il ramo “degli Asteroidi"). Continuando, si scendono alcunisaltini finche' i due rami si ricongiungono alla sommita' del pozzo “dell'ArcoNaturale". Si scende il pozzo per una decina di metri fino ad un massosospeso (“l'Arco Naturale"), raggiungendo cosi' un livello sub-orizzontale,sempre impostato sulla faglia.L'"Arco Naturale" e' situato nel mezzo di una grande galleria. Perproseguire verso il fondo si devono risalire alcuni metri verso ovest con unacorda fissa (galleria “Nera"). La galleria e' costituita da tratti ascendentialternati a pendii in discesa, per circa 100 m, fino ad una sala con unpozzo (punto F). Da un masso posto nella sala partono due corde: unasale leggermente, l'altra scende uno scivolo che poi si affaccia nel pozzo. Siprende questa seconda corda e si arriva su uno sperone che taglia in duel'ampio pozzo, profondo una ventina di metri, da qui si prosegue la discesa.Il ramo “dell'Assassino" (non rilevato) prosegue con una serie di franosiscivoli, in roccia instabile, fino ad un pozzo profondo una cinquantina dimetri. Dalla base (punto G) si scendono ancora alcuni salti e scivoli fino asbucare in un'ampia sala, che sprofonda in un pozzo di 50 m. Il pozzo hadue bocche, guardandolo, si entra in quella di destra. Durante la discesadi questo bellissimo pozzo si osserva un grande fuso parallelo, nel qualesi sente scendere una cascata d'acqua, questo fuso parallelo e' chiusoalla base e l'acqua della cascata va verso il fondo della grotta attraversopassaggi non percorribili.Dalla base del pozzo di 50 m parte una alta galleria in forte discesa(scivolo con corda), nella quale, poco dopo la partenza, affluisce untorrentello (con portata stimata in circa 5 l/s nel gennaio ‘94). Lo scivoloscende con forte pendenza per 60-70 m, poi l'inclinazione diminuisce, esi continua a scendere in un ambiente largo fino a una decina di metri ealto una ventina. Dopo altri 60 m la volta si abbassa, si entra in una salache rappresenta la base di un altro fuso, le pareti si chiudono, e l'acquafiltra nel pavimento detritico, lasciando solo una pozza in superficie (fondo“Giugno 1989", -450). Dal fuso della sala di fondo proviene una discretaquantita' d'acqua.In tutta questa via, dall'ingresso al fondo, l'acqua si trova solo suipozzi “Praga", e immediatamente a monte di questi, e sotto il P50 e finoal fondo, complessivamente, la grotta e' molto asciutta, anche nei periodipiovosi.RAMO “DELLA SPINA" (FONDO -170) E NUOVA VIA AL FONDO “GIUGNO 1989" (-450)Subito dopo la seconda risalita a partire dall'ingresso si entra nelcunicolo di sinistra, che si affaccia sopra un P10. Sceso il pozzo, ci si infilain una strettoia bagnata e scomoda che immette su un terrazzo, che e'l'inizio di un pozzo profondo 7 m. Sul fondo si apre una bella “finestra"da cui parte un P65 (pozzo “Eku"). Dalla base del pozzo si percorre unabreve galleria che immette in una grande stanza (punto H), situata al fondodi un grande pozzo dal quale arriva sempre uno stillicidio d'acqua.Sulla parte opposta della base del pozzo inizia un canyon moltobagnato, che si scende per circa 30 m, terminando all'inizio di una diaclasiasciutta e lunga una quarantina di metri. All'inizio di questa diaclasi siapre un primo pozzo di 25 m e, pochi metri piu' avanti, un altro di 20m, entrambi interessati da un forte scorrimento d'acqua. Sceso questosecondo pozzo e' possibile infilarsi in un meandro e poi in un piccolo pozzo(10 m), al termine del quale la volta si abbassa. Qui il condotto diventavaimpraticabile e l'acqua si perdeva nel detrito della galleria (-170), finche'un recente lavoro di disostruzione ha permesso di superare una serie distrettoie e quindi di accedere a nuovi pozzi, per un dislivello complessivo di200 m (tratto non rilevato).RISALITA DEL P50 DEL RAMO “DELLA SPINA" E VIA NUOVA AL FONDO “GIUGNO 1989" (-450)Il pozzo del punto H e' stato recentemente risalito per 50 m, alla sommita' ci si immette in unaserie di pozzi discendenti, di dimensioni anche notevoli, e sempre bagnati. Alla fine di questa serie dipozzi si raggiunge il fondo della grotta a -450 (questo ramo non e' stato rilevato).RAMO “DEL DRAGO"Scesi una decina di metri del P65 (pozzo “Eku"), con un pendolo si arriva ad un grosso masso,che costituisce il bordo di un pozzo parallelo. Si scende per circa 20 m e, dalla base, con una facilearrampicata si raggiunge la sala “dell'Osso". Proseguendo per meandri e pozzi (tratto rilevato soloin pianta, percorso I-J-K) si puo' tornare all'uscita della grotta chiudendo un anello molto interessante.Dalla sala “dell'Osso" partono altre diramazioni che permettono di accedere a zone non ancora deltutto esplorate.RAMO “DI COMUNE ACCORDO"Questo ramo, che si sviluppa al disotto del ramo “del Nocciolo", e' raggiungibile tramite i pozzi“Praga" e dopo aver sceso il P35 (pozzo “Butterfly"). Le gallerie sono asciutte, tranne alcune zone incorrispondenza dei pozzi, dove c'e' stillicidio.GALLERIA “BIANCA" E RAMO “STE.MI."Arrivati all'"Arco Naturale" si prende l'evidente galleria “Bianca" (nel verso opposto alla galleria“Nera"). Questo ramo e' completamente asciutto, si percorre comodamente, e presenta delle bellezone ricche di cataclasite e cristalli di calcite. A meta' circa della galleria un basso passaggio immettenel ramo “Ste.Mi.". La prima parte del ramo e' caratterizzata da passaggi bassi e scomodi, ma lospettacolo successivo ripaga le fatiche. Si entra in una zona ricchissima di gesso e sabbia, tutto il trattosi percorre senza usare attrezzature di progressione.GALLERIA “DEGLI ASTEROIDI"Il ramo inizia dal cunicolo orizzontale sopra descritto, prima di arrivare all'"Arco Naturale"scendendo dagli “scivoli". Il primo tratto, lungo un centinaio di metri, e' una galleria bassa, poi sipercorre un susseguirsi di cunicoli e gallerie sempre basse, ma calde e asciutte. Lo sviluppo del ramoe' di poco piu' di 1 km, ma diversi passaggi sono ancora da esplorare.POZZI “PRAGA"La discesa dei pozzi “Praga" (dal punto B), profondi 40 m, spezzati da due terrazzi edecisamente bagnati (soprattutto il primo tratto), porta, con un pendolo ed entrando in un foro nellaparete, ad un condotto ortogonale a quello del ramo “del Nocciolo", allo stesso modo di quantoavviene nel sovrastante ramo che porta al fondo “Giugno 1989". Proseguendo verso destra (WSW)il cunicolo termina in breve. Andando a sinistra (ENE) si sale una galleria asciuttissima che, dopo unaquarantina di metri, superata una strettoia (“1d Maggio"), si affaccia alla sommita' di un pozzo (P150“del Buiometro", punto P).RAMI “OLTRE IL BUIOMETRO"Si traversa il pozzo “del Buiometro" dopo aver superato la strettoia “1d Maggio" (vedi soprapozzi “Praga"). La traversata del pozzo “del Buiometro" ha un aspetto innocuo, in realta' da qui ilpozzo e' profondo circa 150 m. Il pozzo si traversa con una breve discesa e risalita con corda, fino adun cunicolo situato dalla parte opposta. Da qui si prosegue con un susseguirsi di gallerie e pozzi chepermettono di arrivare alla sala “di Capodanno", e da questa ad un pozzo profondo 70 m (“Betta nunce fa' scherzi"). Quindi inizia una serie di meandri (tratto rilevato solo in pianta), in parte inesplorati,il principale dei quali porta ad una zona molto fangosa e bagnata (meandro “Aspettando Aldo"). Altermine di questa zona una facile arrampicata permette di uscire dal fango e, subito dopo, con unaserie di corde fisse si risale per circa 80 m fino all'imbocco di un basso cunicolo che immette in unagrandissima sala (sala “Cantabrica"). Siamo entrati nelle zone denominate “Terre Lontane". Le galleriesono asciutte, concrezionate, e con bei depositi di gesso. Il ramo e' in esplorazione.NOTA SULLE CORRENTI D'ARIADurante la visita del gennaio ‘94 (giornata molto fredda, e' nevicato durante la notte), l'imboccopresentava una forte corrente d'aria in entrata, e pertanto funzionava da ingresso basso. Nel cunicolosopra i pozzi “Praga", e soprattutto in quello sotto gli stessi, spirava invece una forte corrente d'ariaverso l'esterno. Il punto dove le due correnti d'aria si “scontrano" sembra essere poco a monte deipozzi “Praga", forse sul pozzo “del Nocciolo", che risale per 50 m. Da sotto i pozzi “Praga" fino alfondo di -450 la corrente d'aria e' sempre diretta verso l'ingresso noto. Solo sul torrente terminalela corrente sembra invertire direzione, ma il fenomeno potrebbe essere legato allo scorrimentod'acqua.
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