Numero Catasto
LA240
Provincia
Roma Capitale
Comune
Carpineto Romano
Località
RAVA BIANCA, MONTE CAPREA, VALLE DELLA RAVA BIANCA (CASALE, RIO).
Nome
OUSO DELLA RAVA BIANCA
Altro nome
Sistema Coordinate
WGS84
Strumento Misura
approssimate
Data Misura
2016-03-20
UTM [Lat(N), Lon(E), Fuso]
4605100, 340694, 33
Gradi Dec. [Lat(N), Lon(E)]
41.581716, 13.088931
Quota s.l.m.
0
Sviluppo planimetrico
1100
Sviluppo spaziale
1633
Data misura
2019-07-31
Dislivello Neg.
710
Dislivello Pos.
0
Dislivello Tot.
710
Data prima esplorazione
1957-03-19
Gruppi prima esplorazione
Nessun esploratore riportato.
Descrizione
NonPresente
Note
fonte
Le grotte del Lazio - I fenomeni carsici elementi della geodiversita - Edizioni ARP 2003 - G. Mecchia, M. Mecchia, M. Piro, M. Barbati
data
2003-01-01
itinerario
Da Carpineto Romano si prende la strada per Pian delle Faggeta.Raggiunto il piano (5,4 km) al primo bivio si imbocca a destra la stradaasfaltata che sale verso il Monte Semprevisa, e dopo 500 m si lascia lamacchina alla prima curva (q. 895 m). Si sale verso est per il sentiero chepercorre la valle di Acqua Mezzavalle. Arrivati intorno a q. 1000, si prendeil sentiero a destra (non segnato in carta) che, passata la sella a ovest diq. 1010, sale verso NW in localita' i Cavoni. Si raggiunge una vallecola: lacavita' si apre immediatamente a monte del sentiero, a sinistra dell'alveo (1ora di cammino).
descrizione
D ALL ' INGRESSO AL SIFONE DI -144La grotta inizia con un grande pozzo profondo 73 m, impostato suuna frattura orientata N50dW con immersione 70dSW. L'imbocco ha sezionecircolare, ad imbuto, con diametro di 7 m a piano campagna, che stringein basso fino a circa 3 m. Ad una ventina di metri di profondita' il fusoconfluisce, tramite uno scivolo, in un fuso piu' grande. La seconda parte del pozzo e' cilindrica con una bella sezione circolare di 3-4 m di diametro. Aduna cinquantina di metri di profondita' il fuso si apre in una grande sala. Allabase del pozzo un cono di detrito e fango scende altri 7-8 m fino al fondodi un imbuto fangoso.La sala (punto 4) e' lunga oltre 20 m, larga fino ad una decina e altauna ventina di metri. E' impostata sulla stessa faglia del pozzo. Sulla voltae' presente un secondo fuso che sale inesplorato.In seguito a forti piogge, alla base del pozzo si puo' formare ungrande lago, esteso fino a 150 m 2 e con capacita' massima di circa 600m 3 , lentamente, poi, il lago si svuota a causa delle perdite per filtrazionesul fondo. Le pareti della parte periodicamente sommersa sono coperteda concrezionamento tipico, di colore biancastro. La soglia del lago e'posta sull'estremita' orientale della sala, dove e' presente il condotto checostituisce la prosecuzione della grotta, questo inizia con un foro (punto7) di 60 cm di diametro, dal quale in inverno spira una sensibile corrented'aria. Si scendono alcuni metri in meandro, fino ad un salto profondo 6 m.Da qui al vecchio fondo della grotta (punto 22), la base dei salti si amplia ede' tipicamente presente una vasca d'acqua. Il fondo e le pareti dei condottisono quasi sempre coperti da latte di monte. Si prosegue in un meandrod'interstrato, con sezione inclinata lungo gli strati, che immergono 30-40dverso NE. Dopo un percorso di una trentina di metri il condotto intercettauna serie di salti (29, 5 e 8 m) impostati lungo una faglia diretta N75dE conimmersione 60dN. Il P29 e' interrotto da un terrazzo dopo una decina dimetri, e alla sua base e' presente un'ampia pozza. Seguono in successionei salti da 5 e 8 m. Un tratto di meandro lungo una trentina di metri scendea gradoni fino ad un sifone inesplorato (punto 22, -144).D ALLA STRETTOIA DI -125 ( PUNTO 23) AL “M EANDRO " (-385)Risalendo sul lato Nord della saletta alla base del P5 (-127) lungoun ballatoio inclinato, si arriva al passaggio che nel marzo 2000 ha apertola strada al nuovo fondo della grotta. Si tratta di una strettoia (punto 23)allargata artificialmente, con forte corrente d'aria, lunga circa 3 m. KMOltre la strettoia si intercetta un meandro fossile che risale ancheverso monte, sbucando sul P29 precedentemente disceso, tramite unapiccola finestra che non era stata notata in precedenza, e che avrebbeconsentito di proseguire le esplorazioni senza alcuna disostruzione (trattonon rilevato).Subito dopo la strettoia si deve superare un cunicolo allagatolungo circa 3 m e con il soffitto alto solo 50 cm. Verso valle (punto 28),il meandro prosegue in discesa con una bassa galleria lunga circa 30 m,che scende lungo la pendenza degli strati. Al termine della galleria (punto33) si scende, in strettoia, un piccolo saltino di 2 m che immette in uncunicolo attivo (punto 35) da monte (forse l'acqua proveniente dal sifonedel punto 22). Verso valle e pochi metri piu' avanti si scendono uno scivolodi 4 m, reso estremamente viscido dal latte di monte, un P15 e un P5 insuccessione, anche questi scivolosi per il latte di monte. Dalla base del P5,per superare un tratto allagato, si devono risalire in arrampicata circa 5m su blocchi di frana, per poi ridiscendere subito al di la', con corda, unsalto di 7 m. Segue (punto 43) uno scivolo di 8 m con latte di monte, checonduce direttamente alla partenza di un grande pozzo profondo 60 m.Il pozzo ha una cengia 15 m sotto la partenza, e subito dopo diventamolto largo, almeno 10 m. La base, una sala tondeggiante del diametrodi circa 10 m, e' occupata da grandi massi ricoperti di latte di monte.L'acqua che scende, a volte copiosa, dal pozzo, si infila in un'apertura trai massi, che da' accesso ad un ramo discendente costituito da una seriedi pozzi (P3, P15, P2, scivolo, P15, P7, P10, P15, P8, questo tratto, nonrilevato, termina con un laghetto di 4x2 m, probabilmente un sifone). Lagrotta prosegue con un pozzo da 18 m, che alla base ha un accumulodi fango liquido, e subito dopo una sala asciutta. Dopo la sala, con unacurva a destra (punto 54) parte un meandro, lo si percorre in alto nellazona asciutta e si scende un P4 con armo naturale. Poi si prosegue nelmeandro, e quando questo stringe si risale in arrampicata per 2-3 m, dopoqualche metro piu' stretto ci si affaccia su un P15 (punto 61). Alla basedel P15 (punto 64) si trova un laghetto e una bella colata calcitica. Qui lagrotta compie una retroversione. Si traversa il laghetto, si risale la colata,e si prosegue per alcuni metri nel meandro, che poi svolta bruscamentea sinistra (punto 67). Il meandro si allarga, ci si tiene su un ballatoio asinistra, quindi si supera una fessura. Avanzando sempre nella parte altadel meandro, si supera un altro punto stretto, fino a sbucare sul soffittodi una saletta. Si scende in arrampicata sul fondo della saletta, e da qui(punto 69) parte un pozzo di 35 m.La base del P35 e' una sala occupata da massi, con interstratiargillosi sulle pareti. Si ritrova l'acqua, che si infila in una profonda incisionesul pavimento della sala. Dopo la sala si scende uno scivolo un po' franoso,e con un traverso si arriva all'orlo di un P10 che scende in una salettaoccupata da un conoide detritico (sala “del Diplomatico"). Quindi si scendeun P14, seguito da due pozzi da 6 e 4 m in successione. Si prosegue conun meandro per una decina di metri fino ad una saletta a cupola, oltre laquale parte (punto 87) un pozzo di 35 m piuttosto franoso.I L “M EANDRO " ( DA -385 A -447)Dalla base del P35 si percorre un meandro (tratto 90-137) inleggera discesa, lungo circa 150 m, interrotto da sette salti (4, 3, 7, 6, 6,6, 10 m). Il meandro termina in corrispondenza di un approfondimento dicirca 15 m, al fondo del quale l'acqua si perde in una strettoia impraticabile.La grotta prosegue in avanti oltre il pozzo nella parte alta e fossile delmeandro. Si supera il pozzo con un traverso e si risale subito dopo per unpaio di metri in strettoia (punto 137).I POZZI DEL TRATTO TERMINALE ( DA -447 A -676)Oltre la strettoia la grotta si allarga e scende con quattro salti (4,8, 7, 6 m), con l'ultimo salto si atterra in una zona franosa (sala “deiTre Pozzi"), con aria e varie prosecuzioni nella frana. Dal centro dellafrana, tramite un P11, si scende in uno spazio dove l'unica prosecuzionee' una spaccatura verticale (P2) lunga 1 m e larga 30 cm. Da qui la grottariprende la morfologia a fusoidi, si scende prima un P15 che termina su unacengia, dalla quale parte un P26 largo 8 m. Alla base del pozzo si percorrequalche metro per affacciarsi sullo stesso fuso e scendere altri 13 m. Qui lasosta e' comoda e l'ambiente e' asciutto.Ci troviamo (punto 155) su un P65 che inizia con una cengiaposta sulla verticale del pozzo, frazionato in due punti. Il pozzo e' largo una ventina di metri. Seguono un P13 e un P23, che si scendono sottoun leggero stillicidio. Dalla base del P23 si possono scegliere due vieper proseguire verso il basso: quella attiva, con un salto che si scendeparzialmente in libera e poi con 5 m di corda, e quella fossile, con unsalto parallelo di circa 5 m. Ambedue le vie portano ad una sala allungatain leggera discesa, che conduce al salto successivo, un P11. Sceso ilsalto, seguendo la via dell'acqua si puo' scendere un P6 che porta ad unmeandrino stretto inesplorato (punto 176, -676) dove l'acqua scompare,oppure si puo' traversare sopra il P6 ed entrare a destra in un cunicololungo 8 m con una strettoia a meta', che si affaccia su un P10 sceso solo inparte (tratto non rilevato, in esplorazione).
Rilievi presenti in Catasto. Fare richiesta alla Federazione per consultarli.
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