Numero Catasto
LA1389
Provincia
Latina
Comune
Cisterna di Latina
Località
Macchia S. Biagio
Nome
GROTTA DI SAN BIAGIO
Altro nome
Grotta del Filetto
Sistema Coordinate
WGS84
Strumento Misura
approssimate
Data Misura
2016-01-01
UTM [Lat(N), Lon(E), Fuso]
4606972, 321743, 33
Gradi Dec. [Lat(N), Lon(E)]
41.594564, 12.861179
Quota s.l.m.
0
Sviluppo planimetrico
350
Sviluppo spaziale
350
Data misura
2019-07-31
Dislivello Neg.
0
Dislivello Pos.
0
Dislivello Tot.
0
Data prima esplorazione
1999-01-01
Gruppi prima esplorazione
Centro Ricerche Sotterranee Egeria
Descrizione
NonPresente
Note
fonte
Le grotte del Lazio - I fenomeni carsici elementi della geodiversita - Edizioni ARP 2003 - G. Mecchia, M. Mecchia, M. Piro, M. Barbati
data
2003-01-01
itinerario
Da Cisterna di Latina si prende la strada per la frazione di San Valentino. Superata la frazione,dopo 800 m si svolta a destra e dopo 3,2 km si ferma la macchina nei pressi del margine dellaMacchia di San Biagio, una striscia di bosco sulla destra della strada. Si prosegue a piedi nel pratocosteggiando il margine del bosco, e dopo quasi 2 km sulla destra, presso i ruderi di alcuni impianti dicava (pilastri), si trova la dolina in cui si aprono gli ingressi della cavita' (20 minuti di cammino).
descrizione
La dolina di accesso, forse naturale o forse risultato dell'estrazione di una antica cava, haun diametro di una ventina di metri e si apre ingombra di rovi nel mezzo della pianeggiante piastratravertinosa, ai limiti di un bosco.Il “primo" ingresso della grotta (punto 1) si apre sul fondo della dolina, alla base di una paretinaalta 3 m, ed ha forma triangolare alta 1 m e con base di 1,3 m. Si scende in leggerissima pendenzaentrando in una saletta (punto 2) alta poco piu' di 1 m, dalla quale partono diverse condotte. Si puo'giungere nella sala anche da altre due aperture: il “secondo" ingresso e' un piccolo foro, allargatoartificialmente di recente, che si apre 7 m piu' a nord del primo, il “terzo" ingresso e' una fessura situatasempre nella dolina, 7 m a sud del “primo" ingresso.La grotta, scavata nel travertino, e' costituita da un labirintico reticolo di condotte impostateall'intersezione fra un piano orizzontale (strato) e fratture verticali orientate in numerose direzioni.La sezione dei condotti e' quasi ovunque semi-ellittica: il pavimento e' pianeggiante e costituito da unriempimento di fango, dello spessore di circa mezzo metro, a volte con ciottoli, la volta e' una semi-ellisse con alla sommita' la frattura originaria. L'altezza attuale delle condotte e' sempre modesta (ingenere 1-1,3 m), infatti in tutta la grotta e' possibile stare in piedi in un solo ambiente (una salettavicino all'ingresso), nonostante cio' il percorso non e' particolarmente impegnativo, mancando verestrettoie. La larghezza delle condotte e' di 1-3 m. La parte esplorata del reticolo di condotti ha unosviluppo totale di 350 m.Attualmente la grotta non e' percorsa da un torrente. Nella stagione estiva l'irrigazione dei campisovrastanti rende umida la grotta (percolazione diffusa) e viscido il fango. D'inverno il fango e' seccoe manca quasi completamente lo stillicidio. Sembra che il riempimento fangoso sia piuttosto recente,determinato proprio dall'attivita' irrigua che avrebbe trasportato in grotta il suolo esterno.Dalla prima saletta si puo' proseguire negli ambienti piu' comodi (verso sud). Dal punto 4 parte asinistra una scomoda condotta che raggiunge nuovamente l'esterno (“quarto" ingresso), un'aperturaalta meno di 1 m e larga 2,5 m. Dal punto 4 si puo' proseguire verso destra fino a raggiungere ilpunto piu' interno della grotta (distante 100 m dall'ingresso, in linea d'aria, oltre il punto 9), in untratto caratterizzato da belle concrezioni, un restringimento impedisce l'ulteriore avanzamento. Anchele altre condotte, che si diramano nelle piu' diverse direzioni, hanno caratteristiche e terminazioneanaloghe.
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