Numero Catasto
LA1327
Provincia
Roma Capitale
Comune
Camerata Nuova
Località
Pozzo della Neve
Nome
ABISSO NESSUNO
Altro nome
Abisso delle terre gialle
Sistema Coordinate
WGS84
Strumento Misura
approssimate
Data Misura
2016-01-24
UTM [Lat(N), Lon(E), Fuso]
4648494, 347188, 33
Gradi Dec. [Lat(N), Lon(E)]
41.973634, 13.155633
Quota s.l.m.
0
Sviluppo planimetrico
850
Sviluppo spaziale
1023
Data misura
2019-07-31
Dislivello Neg.
230
Dislivello Pos.
0
Dislivello Tot.
230
Data prima esplorazione
1994-01-01
Gruppi prima esplorazione
Shaka Zulu Club Subiaco
Descrizione
NonPresente
Note
fonte
Le grotte del Lazio - I fenomeni carsici elementi della geodiversita - Edizioni ARP 2003 - G. Mecchia, M. Mecchia, M. Piro, M. Barbati
data
2003-01-01
itinerario
(da PROCACCIANTI & CAPPA E., 1996)Da Subiaco si prende la strada per Monte Livata, da dove si prosegue per Campo dell'Osso. Superato il grande piazzale di Campo dell'Osso, si volta a sinistra per una strada bianca che scende lungo la Valle Maiura, il fondo stradale, buono all'inizio, peggiora man mano che si avanza fino a diventare adatto solo ai fuoristrada, dopo circa 3 km si lascia la macchina e si prosegue a piedi, prima in dolce salita, poi in discesa e infine lungo un tratto quasi in piano. Si va verso Nord per 1250 m, seguendo un sentiero segnato solo in alcuni tratti con vernice gialla, in mezzo ad una successione di doline di tutte le dimensioni, in un alternarsi di boschi e radure, l'imbocco, di difficile reperimento, si apre in un bosco rado di faggi secolari, sul fianco Nord di una grande dolina nella quale e' evidente uno sfondamento recente del prato, che puo' fare da riferimento (20 minuti di cammino).
descrizione
(da PROCACCIANTI & CAPPA E., 1996) DALL'INGRESSO ALLA BASE DEL P58 (-130): Il pozzo d'ingresso ha una sezione di 1,5x1 metri. Dopo una discesa in verticale di 10m, si atterra su un conoide di detriti minuti e vegetali, molto scosceso, formatosi a seguito del crollo che ha determinato l'apertura del pozzo, ci troviamo in una sala lunga 10m e larga non piu' di 4m, impostata su una frattura WNW: a sinistra un'apertura sul fianco del conoide permette di raggiungere uno stretto meandrino che chiude (punto 2) dopo una decina di metri. Scendendo invece l'altro piano del conoide, quello piu' scosceso,incomincia una zona caratterizzata da notevoli fenomeni di crollo, con massi dell'ordine di alcuni metri cubi, che devono essere aggirati per proseguire. Sono possibili due vie: una segue la parete destra della sala, l'altra risale la frana e scende poi per un pozzetto di 5 m, completamente ricoperto da una crosta concrezionale color marrone. Questa seconda via, anche se piu'comoda, e' sconsigliabile a causa dell'instabilita' della roccia, quindi seguiamo la prima: superata una strettoia tra i massi e la parete di roccia, sbocchiamo(punto 3) circa a 3/4 di altezza dalla base di un meandro alto almeno 15m e largo 40-60 cm: si scendono su corda 7 m per raggiungere un livello facilmente percorribile mentre, sotto i piedi, il meandro sprofonda ancora,stretto e intasato di clasti. Dodici metri piu' avanti si giunge nella zona che e' stata denominata "il Bicchiere" e si scendono su corda (punti 4 e 5) altri 8 m, molto stretti. In questo tratto si incontrano i primi caratteristici livelli del meandro, costituiti da un pavimento liscio percorso da una fenditura beante: notiamo che il pavimento e' inclinato, in contropendenza rispetto al nostro avanzamento nella grotta e, all'estremita' piu' bassa, termina sempre con una pozza d'acqua. La base del P8 e' costituita da uno di questi livelli, seguendolo ci infiliamo in un passaggio meandreggiante, largo 30-40 cm, in leggera salita, dove si procede carponi o su un fianco, finche' la fessura sotto i piedi si allarga (punto 6) e ci permette di scendere su corda una verticaledi 28m, atterrando su un nuovo pavimento, largo 1,5m e lungo oltre 20m, anch'esso percorso da una fessura beante che si allarga progressivamente. Questo pavimento puo' essere raggiunto anche continuando a percorrere il livello di meandro in cima al P28 che, dopo 20 facili metri in leggera salita, in cui si cammina in piedi (la fessura in basso e' chiusa da concrezione), termina (punto 7) con uno splendido P34 largo alla partenza 2m, tutto in libera. Al fondo la grotta prosegue per 15m, sempre larga, con il soffitto una quarantina di metri sopra la nostra testa e, sotto i piedi, la solita stretta fessura beante nella quale si inabissa l'acqua, che ritroveremo piu' avanti. Giunti in una zona larga 5m, dove il pavimento e' costituito da massi di crollo, la volta si abbassa bruscamente ed il meandro torna a stringersi, la roccia cambia aspetto: gli strati si fanno molto sottili e fratturati, mentre notiamo i primi consistenti depositi di fango sulle pareti di un altro meandro proveniente da destra, che interseca ad "Y" quello che stiamo percorrendo. In corrispondenza di un secondo arrivo da sinistra, la fessura tra i piedi si allarga consentendo di scendere per 4 m per incontrare... un altro pavimento con sotto una fessura beante, stretta ed intasata da clasti.Ora, se procediamo verso ovest, dove il pavimento scompare ma rimane la fessura tra i piedi, si raggiunge quasi subito (punto 8) la partenza di un grande pozzo: e' il P58, chiamato "Lulu'", se si segue invece il pavimento discendente si arriva di nuovo ad un bivio ad "Y" che e' nient'altro che il precedente, visto pero' 10m piu' in basso. Il meandro ora e' largo 2m e scende con un'inclinazione di 30d. Ovviamente i due rami terminano con una pozza d'acqua ciascuno e l'acqua scende in una fessura beante. A questo punto uno si chiede dove porti mai la spaccatura che continua ad aprirsi tra i piedi. Per rispondere alla domanda occorre molto senso dell'orientamento e scendere i primi 13m del P58: si incontra infatti un nuovo livello, largo 1,5m, che pure scende a 30d con una fessura beante tra i piedi per terminare,dopo un bivio ad "Y", con due pozze d'acqua. In corrispondenza del bivio l'acqua fa un salto di 15m e si infila in un pozzo profondo circa 40m, che una sella di roccia separa dal P58 e che si puo' scendere solo in stagione molto secca... ma e' fatica sprecata perche' in fondo stringe fino a diventare impraticabile per noi, non per l'acqua.Il P58 e' all'incontro di numerose fratture: sembra essersi principalmente sviluppato lungo quella orientata SW da cui giungiamo noi dall'alto. Alla partenza la fessura e' larga solo 50cm ma subito sotto si scende in un ambiente assai vasto e meandriforme, largo 1,5-2m dalla parte NE e forse piu' di 5m verso SW. Dal frazionamento a -10 si puo' accedere ad un livello inferiore del meandro precedentemente descritto, mentre un altro spit 3m piu' in basso permette di iniziare la discesa dei rimanenti 45m nelvuoto. Si atterra su un pavimento di clasti cementati, sotto i quali il pozzo prosegue la sua discesa per altri 6-7m: siamo cioe' su un tappo pensile,prodotto da massi caduti dall'alto e incastrati tra loro. Il fondo del P58 e' non solo ampio ma anche alquanto articolato: pianta ad "Y", lunga 25m e larga da 3m a 10m, con un pilastro di roccia viva, quasi al centro, che separa una parte piu' bassa dall'altra che si innalza per oltre 60 m, il suolo e' coperto da un enorme riempimento di detriti, da clasti decimetrici a grandi macigni. Dalla base del pozzo parte una nuova fessura meandriforme orientata a nord, larga 50cm, che percorriamo a meta' altezza finche' non si allarga (punto 9): a tal punto si scende su corda un salto di 15m. Se invece discendere ci lanciamo in un aereo traverso, incontriamo un livello superiore dove la fenditura prosegue: e' il ramo "dei Pipistrelli" (non rilevato).LA VIA DEL FONDO (DA -130 A -222) Sceso il P15 atterriamo su un pavimento in forte risalita (pendenza media 30d), con fessura beante. Si supera un breve by-pass e, dopo essere scesi di altri 4m, poggiamo i piedi su un pavimento con fessura beante che e' inclinato come il precedente. Invece di percorrere questo ennesimo livello di meandro, ci si infila subito (punto 10) nella fessura in basso e si scende il successivo P30, dalla sua base parte di nuovo un tipico livello in risalita: unica differenza e' che la fessura in mezzo al pavimento e' larga 50cm come minimo. Per la prima volta dall'inizio della grotta e' quindi possibile scendere fianco a fianco con l'acqua: percorriamo dunque in sequenza due P5 ed un P22. Dal fondo di quest'ultimo il percorso si fa ampio e pianeggiante, salvo brevi restringimenti: l'aspetto della grotta ci appare ora quello di una forra larga mediamente 5m ed alta forse piu' di 60 m. Si risale una frana di 5m e, mentre gradatamente le pareti si avvicinano, il soffitto si abbassa bruscamente. L'acqua passa tra i macigni e percorre la parte stretta del meandro, sotto i nostri piedi. Il soffitto si abbassa ulteriormente e siamo costretti (punto 14) a scendere un P12, dalla partenza molto angusta, alla sua base e' la sala "della Distorsione", che prosegue con un meandro largo piu' di 2m, poco dopo pero', esso si restringe, in un ambiente particolarmente fangoso. Quando questo cessa, incomincia un'impegnativa strettoia: un meandro alto 3-4m in cui si passa soltanto scegliendo la quota piu'conveniente per avanzare. Si prosegue con difficolta' per una decina di metri, oltre, l'abisso continua, sempre stretto. Le esplorazioni sono ferme su una nuova strettoia da allargare (-222).IL RAMO "DEI PIPISTRELLI" Con un'esposta traversata in cima al P15 (punto 9) si raggiunge il livello di un meandro che sembra non avere a che fare con il resto della grotta. Anch'esso e' stretto e scomodo, ma diffusamente ricoperto da concrezioni coralloidi, e' altresi' disseminato da guano di pipistrello. Dopo una ventina di metri, molto tortuosi, si scende un saltino di circa 10m e ci si trova in un salone di crollo. Il meandro prosegue retrovertendo, sempre troppo stretto ed ora anche fangoso. Ne percorriamo la cima finche' un allargamento permette di scendere per altri 10m, subito sotto c'e' un altro pozzo di circa 20m: una sua parete e' interamente percorsa da una colata concrezionale bianchissima. Al fondo la fessura prosegue ancora scendendo. Questo ramo non e' rilevato. NOTE IDROLOGICHE: Il primo flusso d'acqua viene incontrato sotto "il Bicchiere" ma,anche dopo piogge intense, la portata resta molto modesta, essa si fa piu'considerevole dopo l'arrivo di destra, tanto che scendere il pozzo parallelo al P58 e' molto fastidioso in periodi secchi ed impossibile in quelli piovosi.Questa acqua, probabilmente, riemerge da una fessura sopra il P30 (portata 2L/s nel settembre '95). Nei periodi piovosi, le parti profonde della grotta sono percorse da una quantita' d'acqua notevole.
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