Numero Catasto
LA1030
Provincia
Frosinone
Comune
Guarcino
Località
POCO SOTTO IL BORDO OCCIDENTALE DI CAMPOCATINO
Nome
GROTTA DEGLI URLI
Altro nome
Sistema Coordinate
WGS84
Strumento Misura
approssimate
Data Misura
2016-01-01
UTM [Lat(N), Lon(E), Fuso]
4632977, 361516, 33
Gradi Dec. [Lat(N), Lon(E)]
41.836582, 13.332131
Quota s.l.m.
0
Sviluppo planimetrico
2926
Sviluppo spaziale
3516
Data misura
2019-07-31
Dislivello Neg.
610
Dislivello Pos.
0
Dislivello Tot.
610
Data prima esplorazione
1987-08-30
Gruppi prima esplorazione
Speleo Club Roma
Descrizione
NonPresente
Note
fonte
Le grotte del Lazio - I fenomeni carsici elementi della geodiversita - Edizioni ARP 2003 - G. Mecchia, M. Mecchia, M. Piro, M. Barbati
data
2003-01-01
itinerario
Da Guarcino si prende la strada che porta, in 18 km, a Campocatino.Si lascia la macchina nel piazzale antistante la conca, presso gli alberghi,quindi si risale la cresta occidentale che delimita Campocatino fino al primopasso. Da qui si scende a sinistra, seguendo un sentiero che percorre ilversante destro del fosso per circa 200 m. Sulla sinistra un sentierino trai ginepri segnato dal passaggio degli speleologi porta in 20 m all'ingresso(15 minuti di cammino).
descrizione
C UNICOLI INIZIALI E GALLERIA “ DEI L EGIONARI "L'ingresso e' un foro di circa 1 m di diametro che si apre sul pendio,mimetizzato fra i ginepri. Nella stagione invernale dal foro fuoriesce unaforte corrente d'aria calda, mentre d'estate il flusso si dirige verso l'internodella cavita'.Il foro immette in un saltino di 5 m, dalla saletta alla base del saltosi scendono un paio di metri e si entra in uno stretto, breve cunicoloche si getta in un pozzo di 7 m. Percorsi ancora una decina di metri distretti cunicoli si arriva sull'orlo di un ampio pozzo di 23 m (pozzo “delCanapone").Invece di scendere il pozzo si puo' entrare in una sala a destra o,traversando 7-8 m in parete (corda), in una sala a sinistra, proseguendoancora nella traversata si entra in un ramo discendente che in breve chiudein frana. La direzione generale dei cunicoli e' verso NE.Dalla base del P23 si percorre una galleria fossile discendente(galleria “dei Legionari"), ingombra di massi di crollo, larga intorno ai 5 me molto alta, dopo una quarantina di metri in direzione NE si supera unafrana fra i massi, si avanza per altri 15 m fino a una seconda frana oltrela quale si entra in una grande sala. Un passaggio parallelo, dall'imboccostretto e con un salto di 5 m, passa parallelo all'ultimo tratto della galleria(ramo “del Teschietto").G ALLERIA PRINCIPALE , 1d TRONCONE : LA GALLERIA “A NDREA D ORIA "Dalla sala iniziale (-69, punto A) parte un'ampia galleria in discesa,generalmente asciutta, diretta verso NW, che costituisce l'elementomorfologico piu' importante della grotta e che verra' descritta suddividendolain tre tronconi: galleria “Andrea Doria" (fino al salone “del Trentennale", -230), galleria “Lontano da Qui" (raccordata alla precedente tramite il “ByPass" e chiusa in frana a -490) e il “Terzo Troncone" (esplorato per altravia e lungo poco piu' di 100 m, che risale da -513 a -486).Dalla sala iniziale (punto A) parte la galleria “Andrea Doria", indiscesa, ingombra di detrito e massi di crollo, alta alcuni metri, il soffitto e' ingenere costituito da superfici di strato e a tratti e' attraversato da fratture,un caratteristico livello marnoso di colore grigio-verdastro e' tagliato dallepareti e puo' essere seguito per un lungo tratto. Nel complesso la galleriascende un dislivello di 160 m su un percorso planimetrico di 530 m.Il tratto iniziale e' normalmente asciutto. Dopo circa 90 m una grandegalleria affluisce da destra (“l'Affluente") apportando un rigagnolo d'acquanon perenne.Dopo altri 160 m la galleria si stringe in un breve meandrinoventoso, al di la' del quale prosegue ancora per circa 200 m, con vari“affluenti" tutti di sinistra (ramo “dell'Acqua", sala “del Furgone"), fino adun grande salone di crollo (salone “del Trentennale") lungo 70 m, largo10-15 m e alto fino a 25 m, con un ripido ghiaione che porta fino al fondodell'ambiente (-230). L'acqua, che percorre la galleria con portate sempreridotte e fortemente influenzate dalle condizioni ambientali esterne, siperde in un passaggio basso che precede di poco il salone.Un passaggio aperto nella frana in fondo al salone “del Trentennale"ha permesso l'esplorazione delle sale sottostanti, del ramo “dei Carbonari"e infine del “By Pass".“B Y P ASS "Questo tratto (che bypassa il “ramo dei Carbonari" esploratoprecedentemente) raccorda il primo troncone della galleria (“AndreaDoria") al secondo (“Lontano da Qui").Al fondo del salone “del Trentennale" (-230) una breve disostruzioneha consentito di scendere in ambienti sottostanti, tutti chiusi da frane.L'apertura di un passaggio nella frana ha portato alla scoperta di un'altrasaletta (“Santabarbara"). Da qui parte uno stretto cunicolo che, dopo lungolavoro di disostruzione, ha permesso l'accesso alla successiva sequenza dipozzi, il cunicolo e' suborizzontale, lungo 9 m, con una curva e uno scalinodopo 6 m, largo a dimensione minima per il passaggio umano, termina conun salto di 3 m che forma una piccola saletta alla base.Si prosegue con uno stretto passaggio, scendendo poi un brevecunicolo che porta sull'orlo di un pozzo (“Postalmarket") profondo 26 m,particolarmente franoso.Dalla sala alla base del pozzo si puo' risalire una breve galleria chetorna sotto il salone “del Trentennale" e chiude in frana, oppure si puo'scendere in un cunicolo affacciandosi poco dopo su un pozzo di 15 m(“Solstizio d'Inverno"). Dall'ampia sala alla base un saltino di 3 m consentel'accesso a un comodo meandro, lungo una trentina di metri fino ad unlargo pozzo: si tratta del pozzo “Mauna Kea", raggiunto un anno primadella scoperta del “By Pass", passando per il ramo “dei Carbonari". Ilmeandro interseca questo pozzo, impostato su una faglia orientata NNW-SSE, a 16 m dal fondo, mentre verso l'alto la volta e' nascosta dal buio.Comunque, dalla base del pozzo “Postalmarket" un altro meandroporta al pozzo “Mauna Kea", proseguendo anche oltre con piu' condottiancora parzialmente esplorati (non riportato nel rilievo).G ALLERIA PRINCIPALE , 2d TRONCONE : LA GALLERIA “L ONTANO DA Q UI "Dalla sala “Mauna Kea" (-334) si percorre una galleria fossile chesembra rappresentare la prosecuzione della galleria “Andrea Doria", conmorfologie analoghe, pendenza media e direzione simili.Nei primi 100 m il condotto e' in genere piu' stretto del solito, sisuperano alcuni saltini, dei quali sono stati attrezzati con corda unarisalita di 5 m e un pozzetto di 5 m. Dopo poco piu' di 100 m da “MaunaKea", disceso un tratto di galleria piu' largo, si passa sotto una corda (cheporta al ramo “Follia Pura") e subito dopo il condotto si stringe, tramiteun passaggio basso si sbuca con un P11 su un grande ambiente: il salone“Kilauea". Si tratta di una galleria in discesa, ingombra di blocchi di crollo,larga oltre 10 m e alta circa 6 m. Dalla sinistra affluisce un'altra grandegalleria che si sviluppa al di sotto dei rami del “Cimitero Indiano" e “deiCarbonari" e che chiude in frana. Piccoli rigagnoli d'acqua, attivi tuttol'anno, sono presenti sia in questa galleria che alla base del P11. Sulladestra della galleria principale si apre un pozzetto chiuso in frana.Nel punto piu' depresso della sala (-410) e' stato posto il campo baseper le esplorazioni delle zone profonde.Proseguendo nella galleria si entra in un condotto piu' stretto nelquale si sente il rumore di una cascata, da qui si puo' scendere nel torrentesottostante (“Rio Negro"), oppure risalire (5 m, corda) una frana instabilee proseguire nella galleria fossile. Effettuata la risalita, la galleria riprendele dimensioni consuete, e si raggiunge un importante nodo: “Diritto diSciopero". In questo punto e' stato risalito un pozzo che ha portato all'esplorazione dei rami “di Disneyland", fino al pozzo “Nautilus". Sotto il grande pozzo “Diritto diSciopero", un saltino di 6 m puo' essere disceso, fermandosi poi in un meandro troppo stretto.Continuando invece nella galleria principale l'ambiente si allarga e assume dimensioni analoghe aquelle del salone “Kilauea": e' un nuovo grande salone (“Mauna Loa"), sbarrato in fondo da una pareteche puo' essere aggirata inoltrandosi in un condotto basso che termina su un salto di 6 m, con allabase una sala. In questa zona sono stati esplorati alcuni cunicoli sia sovrastanti che sottostanti la sala.Una “finestra" poco piu' in alto del fondo della sala consente il superamento di una nuova frana, madopo circa 40 m il condotto si interrompe in corrispondenza di una frattura. Un piccolo buco sul fondodel meandro e' stato allargato consentendo l'accesso ad una nuova sala, che chiude inesorabilmente infrana. Uno stretto cunicolo, fra soffitto e blocchi, consente di scendere ancora qualche metro (-490).M EANDRO ATTIVO , 1 A PAR TE : IL “R IO N EGRO "Dalla galleria fossile “Lontano da Qui" si scende fino al torrente tramite uno stretto pozzo di8 m o, meglio, attraverso un passaggio in frana aperto pochi metri a monte, che evita il ricorso allacorda.Il tratto a monte del torrente e' stato percorso fino a una sala chiusa in frana.Il meandro a valle e' subito interrotto da una cascatella (P8), poi scende senza importantiverticali, largo mediamente meno di 1 m, alto alcuni metri, senza vere strettoie. Si avanza in generesul fondo, dove il torrente ha una portata di qualche litro al secondo (tutto l'anno, senza grandivariazioni), con numerosi saliscendi, per evitare restringimenti impercorribili. Dopo una cinquantinadi metri la portata aumenta per l'affluenza di alcuni piccoli arrivi d'acqua da destra. La direzionecomplessiva e' verso NNW, leggermente divergente dalla galleria “Lontano da Qui". Dopo circa 250 m(“Passo Apache") si intercetta la galleria “Fangosa", un condotto fossile diretto E-W. Il meandro attivoprosegue per un breve tratto, stringendo fino all'impercorribilita' (-520).L A GALLERIA “F ANGOSA "E' un condotto fossile suborizzontale, arrivando dal meandro di “Rio Negro" puo' esserepercorsa verso destra (SE) per una cinquantina di metri, o verso sinistra (ovest) per circa 100 m.Dal ramo occidentale parte il meandro che riporta sul torrente (ora “Rio Bravo") che conduceal sifone di -567. Al termine del ramo sud-orientale si incontra un secondo torrente e si intersecanuovamente la galleria fossile principale (“Terzo Troncone"). M EANDRO ATTIVO , 2 A PAR TE : IL “R IO B RAVO " FINO AI SIFONI TERMINALIDal ramo orientale della galleria “Fangosa" si entra in un meandro fossile che si sviluppaserpeggiando fino a un cunicolo anch'esso fossile, ma un tempo sifonante, nel quale si e' formatauna pozzetta di bianchi cristalli di calcite (sifone “dei Cristalli"). Risalendo il ramo ascendente delpaleo-sifone si arriva su un pozzetto di 7 m. Alla base si e' formata una bella sala concrezionata (sala“Rossa"), dalla quale si esce con un breve meandro che, dopo un salto di 8 m, intercetta un torrente(“Rio Bravo"). Lo stretto meandro a monte del torrente e' stato percorso per una decina di metri,oltre i quali si potrebbe proseguire con l'acqua all'altezza della vita (-523). È probabile che l'acquasia la stessa del “Rio Negro", forse con l'aggiunta di un affluente (perche' sembra avere portatamaggiore), mentre sembra escluso che possa confluirvi anche il torrente incontrato al termine del“Terzo Troncone" della galleria principale.A valle del P8 il torrente forma un largo meandro, interrotto prima da un pozzo di 17 m e poi daun salto di 7 m, che formano delle belle cascate.Dalla sala alla base del P7 l'acqua si perde in un lago-sifone (-567), lo specchio d'acqua e' lungo3-4 m e largo circa 1 m, una piccola condottina sale dal sifone stringendosi pero' inesorabilmente.Il sifone “Fiocco di Latte" e' stato superato in immersione ed e' risultato lungo circa 30 m, con unaprofondita' massima di 3 m. Dal sifone in avanti non e' stato effettuato un rilievo strumentale.Al di la' del sifone si percorre una galleria orizzontale di circa 30 m, di dimensioni modeste, sulfondo della quale scorre il torrente. Seguono poi due brevi saltini (scesi in arrampicata) che fannoperdere una decina di metri di dislivello, poi un pozzo di 16 m. Alla base si trova un laghetto, sipercorrono ancora una dozzina di metri di galleria freatica del diametro di 3 m fino ad un secondosifone. L'immersione non dura piu' di 20 m, con profondita' di 3 m. Oltre si ritrova la condotta freatica,che prima sale lievemente e poi scende perdendo 6-7 m di quota fra il 2d e il 3d specchio d'acqua.Il torrente fra questi due sifoni percorre uno stretto meandrino non transitabile. Un terzo sifonesbarra il cammino, l'immersione non ha portato all'individuazione della via di deflusso dell'acqua,che, probabilmente, prosegue in una fessura impraticabile (-610). Rimanendo sulla volta di questocondotto sifonante, dopo 10 m si emerge in uno stretto meandrino che conduce tra il 2d e il 3d sifone(informazioni di Gianni Guidotti).R AMO “ DEI N UOVI C AVALIERI "Dal punto piu' alto della sala iniziale della galleria “Andrea Doria" (punto A), si entra, tramite unforo aperto fra parete e frana, in uno stretto meandro che per circa 200 m corre quasi perfettamenteparallelo alla galleria principale (nella parte finale ne ripete anche le curve), scendendo un dislivellodi quasi 100 m. Cinque salti sono stati armati con corda (5, 7, 6, 5 e 4 m). Nel mese di luglio ‘89 unpiccolo rigagnolo d'acqua era presente nella parte terminale del meandro. L'esplorazione e' fermadavanti ad un passaggio un po' troppo stretto (-156), distante in pianta 15 m dalla galleria “AndreaDoria" e 10 m piu' in basso.“L'A FFLUENTE "E' una galleria di crollo che confluisce nella galleria “Andrea Doria" da sinistra a quota –114,molto alta, ampia mediamente intorno ai 3 m, e' quasi sempre percorsa da un piccolo rigagnolo d'acquae segue una direzione all'incirca ortogonale rispetto a quella della galleria principale (NE-SW). Questagalleria inclinata puo' essere risalita per 60 m di dislivello su una lunghezza planimetrica di 100 m.R AMO “ DEI C ARBONARI "Questo ramo inizia dal fondo del salone “del Trentennale" (-230). Entrati nel passaggio apertonella frana, invece di scendere nella sala sottostante si imbocca un piccolo cunicolo orizzontale.Percorsi una decina di metri in direzione SW, il condotto devia verso NW per circa 80 m, diviene unpo' piu' largo e inizia a scendere. Ancora una brusca curva e il condotto si imposta su una fratturaNE-SW per circa 30 m, fino a un salto di 4+8 m (“Marco Point"), arrampicabile. Poco sotto una salettaprecede un pozzo profondo 10 m.Dalla base del salto si percorre il condotto in discesa, ora piu' largo, per una quarantina dimetri fino ad una frattura che taglia perpendicolarmente il meandro. La prosecuzione e' una angustacondotta alta 25-40 cm, lunga 17 m (“Stappabibo'"), dopo i primi 2 m orizzontali, i piu' stretti, ilcondotto curva a sinistra e sale, con il fondo costituito da ghiaia fine e fanghiglia. Questo riempimentoha parzialmente occluso il condotto, che doveva avere sezione circolare e costituire un sifone,disinnescato poi dall'apertura della frattura.Usciti dallo “Stappabibo'" si avanza per una quindicina di metri in un comodo meandrosuborizzontale fino ad un pozzo di 11 m che intercetta un meandro impostato su una frattura orientataN-S. Dopo circa 80 m in leggera discesa, superati un salto di 3 m e uno stretto cunicolo con lame, lagrotta si approfondisce e dopo un saltino arrampicabile si giunge sull'orlo di un pozzo di 17 m (pozzo“del Brindisi"), subito seguito da un salto di 4 m. Nella piccola saletta alla base scorre tutto l'anno unpiccolo rigagnolo d'acqua, di portata minima. Si prosegue in un cunicolo orizzontale che sbuca con unsaltino in una saletta, il meandro prosegue ancora verso NNW e, dopo un paio di strettoie, una fessuraper ora impraticabile impedisce il passaggio.R AMO “ DEL C IMITERO I NDIANO "Alcuni metri prima della conclusione del meandro “dei Carbonari" si puo' scendere in un piccoloforo ellittico profondo 2 m, in fondo al quale si supera uno stretto passaggio e si intercetta un cunicolo.Verso valle si scende per una decina di metri fino a una saletta seguita da fessura impraticabile(strettoia “della Mazzetta Persa", -368).Verso monte si entra in uno stretto cunicolo che dopo una decina di metri si allarga leggermentee dopo altri 20 m forma una saletta. Superato in risalita un salto di 6 m si percorre un meandro insalita, un po' piu' largo, che dopo circa 40 m si immette in una galleria (“Follia Pura"), a quota -345.La direzione generale del ramo “del Cimitero Indiano" e' verso SE, circa parallela al ramo “deiCarbonari".R AMO “F OLLIA P URA "E' un condotto diretto NNW-SSE, largo mediamente 1-2 m e alto oltre 3 m. A monte (SSE) sipercorrono una decina di metri fino ad una sala, dalla quale uno stretto meandro porta su un P20,inesplorato. A valle si scende una sequenza di salti (5, 7, 3 e 7 m). Con l'ultimo di questi salti siintercetta una galleria piu' grande: siamo infatti sbucati nella galleria “Lontano da Qui", poco sopra ilsalone “Kilauea".R AMI “ DI D ISNEYLAND "Si tratta delle piu' importanti risalite effettuate nella grotta degli Urli (190 m complessivi).“Disneyland" e' formato da due rami principali, entrambi con inizio nella galleria “Lontano da Qui": ilprimo parte a quota -438 con il grande pozzo che risale “Diritto di Sciopero" (P32), il secondo iniziauna trentina di metri piu' a valle, con una risalita (P8) nel salone “Mauna Loa".Il pozzo “Diritto di Sciopero" si risale per 32 m fino a raggiungere l'inizio di un meandrino chedopo una quindicina di metri arriva in una saletta (-404). Da qui partono due meandri: risalendo unsaltino di 3 m si va verso il pozzo “Roger Rabbit", mentre traversando un pozzetto si prosegue neltratto a monte del meandro.Il pozzo “Roger Rabbit" si raggiunge dopo una ventina di metri di meandro, si tratta di un belpozzo risalito per una quindicina di metri (continua) e disceso per 10 m. Dalla base si scende un altrosalto di 4 m, per poi avanzare ancora per 30 m in meandro, fino ad una strettoia nella quale scompareil torrentello. La quota e' -433, l'andamento e' parallelo a quello del torrente principale (“Rio Negro"),pero' 30 m piu' in alto.Dal bivio della saletta di -404 si traversa in spaccata un pozzetto proseguendo in un meandrocon qualche punto stretto e con un saltino in risalita di 5 m, e dopo 100 m si arriva alla base di unpozzetto bagnato (pozzo “Acquaman"). Si risale (7 m) e si prosegue in meandro per una cinquantinadi metri, risalendo un P5 e arrivando alla base di un nuovo salto. Si risale il pozzo, alto 10 m, e sisbuca nella sala “Limone" (3x8 m), a quota -320. Si tratta di un importante nodo, nel quale confluisceil secondo ramo di “Disneyland".Questo secondo ramo inizia con una risalita di 8 m nella parte a monte del grande salone“Mauna Loa", a quota -436. Dalla sommita' del salto inizia uno scomodo meandro e dopo unaquindicina di metri si arriva alla base di un P9. In cima al pozzo si supera una strettoia e si risale inmeandro piu' ampio (che passa una quindicina di metri sotto il primo ramo di “Disneyland") per circa110 m, superando in artificiale un salto di 4 m e arrivando alla base di un nuovo salto di 5 m. I datidi rilievo dicono che la quota e' -373 e che questo punto e' vicinissimo (praticamente corrispondente)al punto piu' profondo del ramo “del Cimitero Indiano" (strettoia “della Mazzetta Persa", quota -368secondo il rilievo, esplorazione interrotta nel 1988 per perdita della mazzetta). Risalito il salto di 5 msi prosegue in un largo meandro per 15 m fino alla base di un pozzo grande e bello. Dalla sommita' delP22 (pozzo “Argonauta") si avanza ancora in meandro e dopo 30 m si arriva in una sala ampia 6 mposta alla base di due fusi di 13 m che sbucano nella sala “Limone".Dalla sala “Limone" (-320) si risale un P7 inclinato (“la Lavagna") si procede ancora per 30m (un ulteriore ramo in discesa non e' stato esplorato) fino alla base del piu' grande pozzo di tutta lagrotta degli Urli: il pozzo “Nautilus", alto 50 m. Costituito da 2 fusi principali, il piu' grande dei quali largouna decina di metri, il pozzo e' stato risalito fino alla sommita', costituita da uno strato orizzontale chesbarra il cammino (quota -245). L'acqua, che piomba abbondante nel pozzo, arriva da un meandrinoostruito da una frana raggiunta con traverso sulla volta del pozzo. Date le grandi dimensioni del pozzo,si presentano diverse possibilita' esplorative, alcune delle quali gia' verificate.G ALLERIA PRINCIPALE , 3d TRONCONE : LA GALLERIA “T ERZO T RONCONE "Il ramo sud-orientale della galleria “Fangosa" raggiunge e termina in una grande galleria che sisviluppa in direzione ortogonale: il “Terzo Troncone".Questo tratto di galleria puo' essere risalito per un centinaio di metri camminando in ambientisimili a quelli delle gallerie “Andrea Doria" e “Lontano da Qui", fino ad una frana che impedisce ilcollegamento con l'estremita' della galleria “Lontano da Qui". Secondo i risultati del rilievo solo pochimetri, cioe' una sola frana, separano i due tratti di galleria.La galleria “Fangosa" si immette nella galleria “del Terzo Troncone" proprio in corrispondenzadella sua brusca fine. In questo punto una fessura sul pavimento permette di avanzare anche versovalle, percorrendo un meandro stretto interrotto da un salto di 9 m, che si approfondisce fino araggiungere un nuovo torrente perenne. Dopo un breve percorso l'acqua scompare percorrendo unafessura troppo stretta per consentire il passaggio (-525). Un secondo cunicolo, che parte dalla galleria“Fangosa", si collega al primo chiudendo un percorso “ad anello". Un terzo cunicolo riporta anch'essoin prossimita' dell'acqua.
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