Numero Catasto
LA100
Provincia
Frosinone
Comune
Filettino
Località
PANTANO
Nome
PERTUSO DI TREVI
Altro nome
GROTTA DEL PERTUSO
Sistema Coordinate
WGS84
Strumento Misura
approssimate
Data Misura
2024-01-13
UTM [Lat(N), Lon(E), Fuso]
4636837, 357452, 33
Gradi Dec. [Lat(N), Lon(E)]
41.870612, 13.282276
Quota s.l.m.
0
Sviluppo planimetrico
0
Sviluppo spaziale
885
Data misura
2019-07-31
Dislivello Neg.
0
Dislivello Pos.
16
Dislivello Tot.
16
Data prima esplorazione
1949-01-01
Gruppi prima esplorazione
Nessun esploratore riportato.
Descrizione
NonPresente
Note
fonte
Le grotte del Lazio - I fenomeni carsici elementi della geodiversita - Edizioni ARP 2003 - G. Mecchia, M. Mecchia, M. Piro, M. Barbati
data
2003-01-01
itinerario
Da Trevi nel Lazio si prende la strada per Filettino. Dopo circa 4 km, sulla destra, una stradaasfaltata chiusa da una sbarra porta al lago artificiale sull'Aniene, presso il quale si trova la grotta.Per l'accesso all'area e alla grotta e' necessario chiedere il permesso all'ENEL, che gestisce l'impiantoidroelettrico. Percorsa la strada fino al bordo del lago, lo si costeggia per 150 m verso monte, finoad un ponticello chiuso da un cancello. Con un sentierino, che supera anche un secondo ponticello ediverse porte, si arriva all'antro d'ingresso.
descrizione
La grotta e' formata da due rami principali quasi ortogonali fra loro: il ramo “Fossile" e il ramo“Attivo".Il ramo “Fossile", che si sviluppa in direzione ENE-WSW con andamento circa orizzontale,probabilmente un tempo ospitava un corso d'acqua che confluiva nell'Aniene piu' a valle, poco oltrela “Frana Terminale". Si tratta di un'unica grande galleria in parte occupata da materiali di crollo ericcamente ornata da concrezioni che obliterano in parte la morfologia originaria.Il ramo “Attivo" ha orientamento NNW-SSE e andamento in leggera salita, anche se il percorsoda seguire e' a sali-scendi, bypassando alcuni tratti sifonanti, anche questo ramo e' costituito da unagrande galleria con andamento tortuoso e da brevi diramazioni.Dall'ingresso, costituito da un tunnel artificiale ampio 1 m e alto 2 m (chiuso da un cancello inferro), si accede ad un camminamento che passa lateralmente all'impetuoso corso d'acqua (portatamedia annua di 1,6 m 3 /s, Celico, 1983), dopo circa 30 m si raggiunge la biforcazione (punto 4) fra ilsentiero che percorre in parte il ramo “Fossile" e quello che giunge al sifone del ramo “Attivo".Svoltando a sinistra e risalendo una scaletta in cemento si entra nel ramo “Fossile", che sipresenta subito (punto 5) riccamente concrezionato ed occupato da grandi colonne, alcune dellequali spezzate, e da massi di crollo. Si procede seguendo il sentiero per una quarantina di metri, sisupera con un'altra scaletta (punto 7) una grande frana trasversale, poi si procede per 150 m, o sulfondo, fra massi di crollo, oppure lateralmente ad una certa altezza negli ambienti secondari creatiall'interno della grande galleria dai massi di frana, che con la loro disposizione caotica determinanoapparentemente allargamenti dell'ambiente principale (saloni) e restringimenti (cunicoli e strettoie)rendendo molto vario il percorso. Il vero fondo della galleria non e' sempre visibile e la sua larghezzamedia e' di circa 10 m. A circa 130 m dalla biforcazione, sul fondo della galleria si trova, nel punto piu'basso raggiungibile fra i blocchi, un laghetto temporaneo (punto 17) il cui livello risulta variabile instretta relazione con quello dell'invaso esterno.Verso la fine la galleria cambia direzione, volgendo verso sud (punto 29), e si frammenta innumerosi piccoli ambienti, salette, cunicoli e diaclasi. Termina dopo 50 m immettendosi nel vecchiotunnel artificiale (punto 35), oggi murato, che sbucava presso l'attuale casa del custode.Da notare, come gia' detto, la straordinaria varieta' di concrezioni di ogni tipo e dimensione(stalattiti, stalagmiti, colonne, vaschette, colate e crostoni di concrezione) alcune delle quali spezzatee ricoperte da nuova concrezione, e il sottile deposito di fango che si trova praticamente ovunque.Per raggiungere il ramo “Attivo", si prosegue invece dal bivio iniziale (punto 4) verso destra per15 m, fino a raggiungere il “1d lago-sifone", limpidissimo, dal quale sgorga il torrente che, diviso indue rami, si dirige in parte verso l'ingresso artificiale e in parte verso una seconda bocca sifonante,naturale, situata sotto la parete esterna. In alto, alla sinistra del lago, si notano due fori di 1 m didiametro, attraverso i quali e' stato scoperto il by-pass che permette di sorpassare il sifone. I due foridanno accesso ad un cunicolo che continua con una fessura alta e stretta, alla fine della quale (dopo7 m) si arriva al lago al di la' del sifone. Questo lago (sala “degli Abbagliati") e' superabile a guado neiperiodi di secca. In alternativa si risale la fessura, raggiungendo una condotta che esce su una spondadel lago stesso, a 3 m di altezza, con un traverso e una discesa di 3 m si raggiunge una spiaggettaal di la' del lago.Il lago e il sifone sono alimentati da acqua che arriva filtrando attraverso una frana, che deveessere superata per accedere alla galleria, oltre la frana si ritrova l'acqua sul fondo. Nella galleria, cheha sezione irregolare larga circa 7 m e altezza massima di 10 m, si puo' procedere sia in basso che sui livelli superiori formati dall'accumulo di massi di crollo. Il fiume scorre al disotto di essi, mentre laparte alta e' fossile e ricca di concrezioni.Arrivati dopo circa 30 m ad un bivio, si nota che l'acqua proviene dal ramo di sinistra, cheprosegue con le stesse caratteristiche della galleria gia' percorsa, fino ad un “2d sifone" (punto 44).Il ramo di destra, invece, e' fossile e ornato da splendide concrezioni (punto 40, sala “delle Canne"),e termina dopo 15 m con una parete trasversale, nella quale, pero', vari passaggi con andamentolabirintico creano una serie di piccoli ambienti (questa zona e' denominata “il Giro di Peppe"). Unodi questi passaggi, che sembra sbarrato da una cortina di stalagmiti, prosegue con fessure fino aduscire (punto 47) a monte dello stesso sifone incontrato al termine del ramo attivo di sinistra. Quindisi incontra di nuovo il corso d'acqua, che si puo' seguire a valle fino al “2d sifone", o a monte, dove lagalleria di crollo e' interrotta da una frana che si supera con passaggi alti in strettoia. Il ramo terminadopo 30 m con un tratto di galleria col fondo allagato, completamente libero da massi di crollo, alla finedel quale un “3d lago-sifone" ha posto termine alle esplorazioni (punto 53, +10).
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